Si tratta di evasione internazionale con irregolarità in materia di fiscalità internazionale nell’ambito del transfer pricing
Sempre costantemente variegato il panorama operativo dei reparti della Guardia di Finanza della provincia livornese, coordinati dal Comando Provinciale Livorno.
Stavolta è il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria labronico a realizzare un ottimo risultato per le casse dello Stato. Nel dettaglio, è stata effettuata una complessa ed articolata verifica fiscale nei confronti di una società per azioni del territorio.
Le attività di controllo, incentrate sull’esame della documentazione contabile ed extracontabile acquisite e/o richieste alla parte durante le operazioni di verifica, hanno consentito di individuare irregolarità in materia di fiscalità internazionale nell’ambito del cd.transfer pricing.
Il transfer pricing costituisce un fondamentale strumento tecnico-amministrativo finalizzato alla corretta ripartizione dei risultati di esercizio prodotti da più imprese, appartenenti ad uno medesimo gruppo multinazionale, collocate in differenti giurisdizioni e paesi.
La locuzione “prezzi di trasferimento” si riferisce a quei valori, concordati tra i componenti del gruppo societario, che dovranno essere incassati o versati a fronte della cessione di un bene o della prestazione di un servizio, nella prospettiva di ottimizzare l’iniziativa imprenditoriale.
Tuttavia, tali prezzi di trasferimento devono essere tassativamente determinati rispettando il principio di libera concorrenza, cioè corrispondere a quelli che un’impresa indipendente avrebbe normalmente e razionalmente adottato nelle stesse condizioni di mercato.
I militari del locale Nucleo P.E.F. hanno quindi effettuato un’articolata analisi di transfer pricing, condotta con specifico applicativo informatico in uso al Corpo, oltre che coordinandosi con i competenti Uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Sono state quindi evidenziate delle irregolarità in ordine ai prezzi di trasferimento, non sempre determinati secondo il citato principio della libera concorrenza. Ciò ha consentito di rilevare violazioni ai fini dell’I.Re.S. e dell’I.R.A.P. afferenti alla infedele presentazione delle rispettive dichiarazioni annuali, avendo la società omesso di indicare, negli anni di imposta dal 2016 al 2019, consistenti importi di elementi positivi di reddito.
A seguito della menzionata attività ispettiva della Guardia di Finanza, la società ha quindi ritenuto di aderire al processo verbale di constatazione delle Fiamme Gialle ed al conseguente accertamento con adesione dell’Ufficio, ottemperando al versamento di ben 1.423.162,00 euro nelle casse dello Stato.