Il Coordinamento Nazionale dei Docenti dei Diritti Umani promuove l’importanza della radio come strumento educativo e inclusivo nelle scuole italiane
Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani in occasione della
Giornata mondiale della Radio, 13 febbraio, intende sottolineare l’importanza di quest’ultima e
promuovere nelle scuole italiane la radio come il più efficace, economico e immediato mezzo di
comunicazione.
“Qui sono le Nazioni Unite che parlano ai popoli di tutto il mondo”: esordiva con questo
messaggio il 13 febbraio del 1946 la Radio ONU. E per ricordare lo storico giorno l’UNESCO nel
2011 scelse questa data per la giornata celebrativa della Radio, potente mezzo di celebrazione dell’
Umanità.
Media potentissimo e istantaneo, la radio fin dalla sua invenzione avvenuta nel 1895 grazie
all’italiano Guglielmo Marconi ha accorciato le distanze geografiche e ha favorito la comunicazione
di popoli da una parte all’altra dell’Oceano Atlantico. Dai 2 km iniziali, Marconi arrivò nel 1902 ad
effettuare la prima trasmissione con una distanza di 100 km.
La radio fin dall’origine ebbe un impatto enorme sulla modernizzazione della società. Purtroppo dal
1920 divenne uno strumento di propaganda politica da parte dei regimi totalitari, ma sopravvisse
con dignità ai periodi bui delle dittature e non fu eclissata neppure quando la televisione irruppe per
modernizzare ancor più la società desiderosa di andare avanti e scrollarsi di dosso i giorni nefasti. E
contribuirono certamente la musica e la forza persuasiva della voce umana a stabilizzare le
frequenze cardiache troppo a lungo alterate da fragori di armi, proclami di guerra e lamenti funebri
del recente passato. Il calore della voce dei conduttori radiofonici, i suoni e le musiche riconoscibili,
le citazioni poetiche, tutto pian piano contribuì a generare familiarità e simpatia. La radio, ormai
amica necessaria, diventò il sottofondo delle giornate di molte persone in diversi momenti della
giornata, a casa, al lavoro, al bar, nei negozi, perché non interrompeva le attività, ma le riempiva, le
accompagnava. Inoltre, diventò sempre più un aggregatore sociale: le persone si riunivano per
ascoltare musica, una trasmissione sportiva o uno spettacolo comico. Tra il 1920 e il 1950 la radio
ha vissuto la sua età dell’oro grazie a molteplici programmi trasmessi. Gli anni ‘60 furono
contrassegnati dall’invenzione dell’autoradio e del transitor che contribuirono a reggere la
concorrenza del televisore. I programmi inoltre si specializzarono e ampio spazio fu dato ai giovani;
la contestazione studentesca invase anche la radio. Negli anni ‘70 nacquero tantissime emittenti che
spaziavano da quelle con connotazione politica a quelle tipicamente religiose, e per questa strada
ormai tracciata si giunse negli anni 2000 in cui la radio in Italia conobbe un successo straordinario
con ascolti altissimi, come non si vedevano da anni.
Oggi la radio è ancora un mezzo di comunicazione vitale e importante per milioni di persone. Oltre
a rimanere il canale di diffusione più importate per la musica, ha finalità educative in molti parti del
mondo; viene utilizzata nelle scuole dei Paesi sviluppati e anche nei Paesi con aree emarginate di
sottosviluppo, come il Pakistan e non solo, per formare e istruire i bambini (le bambine soprattutto)
e combattere l’analfabetismo.
L’obiettivo di tale giornata è quello di fornire accesso alle informazioni e creare un ponte tra le
emittenti internazionali per promuovere le diversità e contribuire alla costruzione di valori
democratici. La radio, affidabile e accessibile media, è in grado di valorizzare e di narrare
l’esperienza della molteplicità e della diversità. Essa rappresenta quello spazio ideale e
indispensabile che chiede solo di essere riempito dalle voci di tutti i popoli.
Il tema scelto per quest’anno è la connessione tra lo straordinario passato, il presente rilevante e la
promessa di un futuro ancora da protagonista. Per tale ragione le più grandi star della Radiofonia
Italiana dedicheranno la giornata ad una pluralità di eventi per celebrare la radio in tutte le sue
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espressioni, dando spazio alle Radio Nazionali, Areali, Universitarie, Web, DAB, In-Store e
Corporate.
Il CNDDU, come negli anni precedenti, ci tiene a promuovere le Web Radio nelle scuole affinché
si possano meglio promuovere gli ideali di cittadinanza responsabile e si possano invece
condannare il razzismo, la violenza di genere, l’omofobia ed ogni forma di violazione dei Diritti
Umani.
Per il 13 febbraio abbiamo scelto l’hashtag #100ANNI”ON-AIR” per ricordare anche i 100 anni
della Radio in Italia.
Suggeriamo nuovamente ai Dirigenti scolastici che abbiano già adottato una Web Radio di
divulgare messaggi di Pace e di Civiltà e di segnalarci eventuali programmi/progetti/scalette in linea
con le tematiche del CNDDU. Saremo molto lieti di raccontare su scala nazionale queste costruttive
realtà scolastiche, all’interno delle quali la Radio e le tematiche dei valori civili costituiscono
l’humus per le giovani generazioni.
prof.ssa Rosa Manco
CNDDU