Giani: “Con Beppe Matulli se ne va un uomo da cui ho tratto tanti e bellissimi insegnamenti”
“Con Beppe Matulli se ne va un uomo da cui ho tratto tanti e bellissimi insegnamenti. Se ne va un politico di cui mi ha sempre colpito la grande forza ideale che era capace di calare nella concretezza dell’amministrare, dando a questa una visione sempre a favore della cittadinanza”.
Così il presidente Eugenio Giani, addolorato, appresa la scomparsa di Giuseppe Matulli, parlamentare, amministratore, docente, dalle lunga esperienza politica che nella sua vita ha alternato la responsabilità nelle amministrazioni locali (vicesindaco a Firenze, sindaco a Marradi, assessore a Scandicci), l’impegno come consigliere regionale, l’impegno in Parlamento e al ministero della Pubblica Istruzione, il contributo fondamentale nell’attività politica negli organi regionali e nazionali della Democrazia Cristiana prima, e del Partito Democratico poi, gli incarchi nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza.
“L’ho conosciuto meglio e più profondamente durante gli anni in cui siamo stati insieme nella giunta del Comune di Firenze guidata da Leonardo Domenici – prosegue il presidente Giani – Beppe era vicesindaco, e lì ho potuto apprezzarne la grande visione di modernizzazione che aveva della città. Con lui è andata avanti un’opera a me molto cara, la tramvia Firenze-Scandicci, i cui progetti erano stati finanziati quando ero assessore alla mobilità. Accanto alla cultura del buon governo, Beppe poneva sempre il suo profondo ideale legato all’antifascismo e all’impegno dei cattolici popolari. Espressione del mondo cattolico progressista che a Firenze ha avuto figure come, oltre a Giorgio la Pira, padre Ernesto Balducci, portatori illuminati del cattolicesimo radicato nella società civile, Matulli si è posto come leader carismatico della sinistra cattolica formando tanti allievi.
“Beppe – conclude Giani – aveva i piedi ben piantati per terra e lo sguardo lanciato oltre e in alto, e da questa sua posizione non ha mai smesso di dare il proprio contributo alla politica, fino all’ultimo periodo della sua vita, accettando la carica di assessore a Scandicci e portando avanti sempre il suo impegno nelle associazioni antifasciste e come presidente dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza. Per tutto questo lo ringrazio e mi stringo ai familiari esprimendo le condoglianze di tutta la giunta toscana”.