Sala espositiva piano terra di Palazzo Blu, 9 febbraio 14 aprile 2024
Pisa, 9 febbraio 2024. Apre oggi al pubblico la mostra “Da maestro a allievo: Giovanni
Chiaramonti e Curzio Massart nella Pisa del Novecento”, ospitata nella sala della Biblioteca di
Palazzo Blu fino al 14 aprile 2024. La mostra, curata da Stefano Renzoni, intende far conoscere
per la prima volta a Pisa due pittori come Giovanni Chiaramonti (1861-1942) e Curzio Massart
(1907-1985), legati da un rapporto maestro – allievo, alcune opere dei quali sono presenti nelle
collezioni della Fondazione Pisa. La mostra nasce proprio dalla volontà di valorizzare le opere dei
due pittori naturalistici, che a lungo lavorarono a Pisa -e non solo – ma di cui negli anni la
memoria si è persa. Per la realizzazione dell’esposizione, Palazzo Blu si è avvalso di prestiti
importanti arrivati da Trevi – città dove Chiaramonti trascorse una parte della sua vita – e da Pisa
stessa, contribuendo ad ampliare la conoscenza e la valorizzazione del territorio attraverso la
riscoperta dell’arte pisana tra Otto e Novecento. Nella sala della biblioteca si possono ammirare
una cinquantina di opere che illustrano vedute e interni di chiese, paesaggi, marine, nature
morte, fiori e ritratti, in cui sono riconoscibili scorci di luoghi e paesaggi pisani e toscani.
“Giovanni Chiaramonti, nonostante abbia insegnato pittura presso le Scuole Tecniche Industriali
per decenni a Pisa, risulta addirittura pressoché sconosciuto, e le sue opere sono quasi introvabili
in città – racconta Stefano Renzoni, curatore della mostra – Curzio Massart, celebre medico che
affrontò la pittura come vero e proprio violon d’Ingres, ha visto appannarsi la propria fama
artistica, fino a scomparire”. La mostra è dunque anche l’occasione per rilanciare la conoscenza
di due artisti che sanno ancora suscitare l’interesse del pubblico.
Il fatto poi che Giovanni Chiaramonti avesse potuto annoverare tra i suoi allievi anche due membri
di quella famiglia Giuli che abitava in quello che oggi è Palazzo Blu, sede della mostra e della
Fondazione – vale a dire Giuseppe e Maria Giuli Rosselmini Gualandi – è una coincidenza che
merita di essere sottolineata e che assegna all’esposizione il profilo di un cerchio che si chiude.
La mostra è organizzata da Palazzo Blu con il sostegno della Fondazione Pisa ed è corredata un
catalogo edito da Felici. Sarà visitabile fino al 14 aprile 2024, con ingresso gratuito. Per info
palazzoblu.it.