Questa la risposta in termini concreti dall’Autorità Marittima alle ragionevoli apprensioni dei livornesi, soprattutto di quelli che vivono più a ridosso dell’area portuale
L’Ammiraglio Gaetano ANGORA, Comandante della Capitaneria di porto di Livorno, ha firmato oggi una nuova Ordinanza che disciplina il cambio del combustibile a bordo delle navi che scalano il porto labronico prima di arrivare in rada; questa la risposta in termini concreti dall’Autorità Marittima alle ragionevoli apprensioni dei livornesi, soprattutto di quelli
che vivono più a ridosso dell’area portuale.
Tanti gli stimoli pervenuti alle Autorità competenti da parte della cittadinanza per ricercare ogni possibile soluzione tesa a ridurre il problema dell’inquinamento atmosferico proveniente dalla zona portuale.
Il fenomeno è stato già approfondito e da qualche anno in parte mitigato con la sottoscrizione del “Blue Agreement”, un accordo tra Enti pubblici e società di navigazione che ha rappresentato un primo importante passo in tale direzione. E viene comunque tenuto sotto controllo dalle varie campagne di monitoraggio sulla qualità dell’aria effettuate dall’Arpat su mandato del Comune di Livorno e dai sistematici controlli che la Guardia Costiera esegue a bordo delle navi italiane e straniere secondo le disposizioni nazionali ed internazionali.
Sebbene i dati rilevati ed analizzati non abbiano fatto registrare sforamenti, la Giunta comunale di Livorno si è fatta carico delle preoccupazioni dei cittadini e, ispirandosi ai principi di precauzione ambientale e sanitaria in relazione alla prossimità del centro città all’area portuale, ha auspicato la possibile introduzione di un’ordinanza che obbligasse il passaggio al combustibile con minore percentuale di zolfo già prima dell’ingresso in porto delle navi.
La finalità è quella di ridurre le emissioni di anidride solforosa derivanti dalla combustione dei combustibili liquidi ad uso marino, diminuendo gli effetti nocivi di tali emissioni per le persone e l’ambiente, secondo le previsioni già contenute nella Direttiva 2016/802/Ue.
Per dovere di cronaca va osservato che tutte le navi che scalano il porto di Livorno sono già in linea con le imposizioni derivanti dalle Direttive Comunitarie e internazionali, sia per quanto riguarda la tipologia di combustibile impiegato, che per gli impianti idonei ad abbattere le emissioni inquinanti, i famosi scrubber, quei grossi filtri che si installano sui
camini delle navi per la pulizia dei gas di scarico dei motori.
La Capitaneria, ad ogni modo, sempre molto attenta e sensibile ai temi della sostenibilità e della tutela ambientale, appena è stata investita di questa richiesta, basata anche sulla necessità di preservare la salute pubblica, ha dapprima effettuato tutte le verifiche tecniche ed amministrative del caso ed ha poi accertato la concreta fattibilità di emissione dell’ordinanza recependo la richiesta di Sindaco ed assessori.
Vediamo allora in termini pratici cosa cambierà con questa nuova ordinanza.
Tutte le navi, si legge nel provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 19 febbraio, “dovranno attivare la procedura del cambio di combustibile necessario ad alimentare gli apparati ausiliari (quelli che sono tenuti in moto durante tutta la sosta della nave all’ormeggio) all’atto dell’ingresso nella rada del porto in modo da effettuare tutte le manovre all’interno del bacino portuale con il combustibile a tenore di zolfo inferiore allo 0,1%”.
Allo stesso modo, in fase di partenza, tutte le navi avranno l’obbligo di utilizzare il combustibile meno inquinante fino alla completa uscita dalla rada.
In altre parole, già a circa tre miglia dal porto vigerà il divieto di utilizzare il combustibile con la più alta percentuale di zolfo: un limite più stringente che segna il passo verso un’ulteriore diminuzione degli effetti delle emissioni, esigenza molto sentita, dicevamo, in un porto come Livorno le cui aree retroportuali sono fortemente urbanizzate.
Ma l’ordinanza non si limita all’impiego del combustibile a più basso tenore di zolfo, introducendo anche specifiche procedure tese a migliorare e controllare le emissioni del gas di scarico in atmosfera.
Vengono impartiti specifici obblighi per gli equipaggi, in particolare sulle corrette attività di manutenzione di macchinari ed apparati, nonché sulla periodica vigilanza della fuoriuscita dei fumi dalle ciminiere e, laddove riscontrata, delle successive azioni per individuare ed eliminare l’anomalia.
Specifiche misure aggiuntive sono state poi introdotte per le navi passeggeri ro-ro investendo direttamente le compagnie di gestione ISM – quelle cioè deputate al sistema di gestione della sicurezza e delle politiche per la protezione nell’ambiente da parte delle navi che si sono rivelate particolarmente favorevoli a tale tipo di iniziativa.
Tutte queste società dovranno predisporre procedure operative che assicurino non solo la costante e perfetta manutenzione di valvole, pompe, iniettori, filtri, ma prevedere anche che uno o più membri dell’equipaggio svolgano un’attività continuativa di monitoraggio delle emissioni dei gas di scarico in porto per poter prontamente rilevare anomale e prolungate emissioni di fumo nero e adottare immediate misure correttive.
Le operazioni di rilevazione e manutenzione dovranno essere tempestivamente annotate in apposito registro di bordo che sarà tenuto a disposizione delle Autorità in caso di controlli.
Maggiori e più rigorose verifiche sono previste in caso di accertate emissioni di fumo scuro, con l’Autorità Marittima che potrà disporre controlli aggiuntivi nonché ulteriori campionamenti dei combustibili utilizzati con spese a carico degli armatori. Saranno anche disposte – recita infine l’ordinanza – visite di controllo occasionali e senza preavviso per verificare che le attività manutentive siano eseguite secondo le norme e le raccomandazioni emesse dalle case costruttrici di impianti ed apparati.
Spiega l’Ammiraglio Angora:
“Già da tempo abbiamo preso a cuore questo problema tanto caro alla cittadinanza. Ho personalmente disposto l’intensificazione delle ispezioni a bordo delle navi che scalano il porto di Livorno rendendo pubblici sul nostro sito internet, in ottica della massima trasparenza, i risultati delle attività di controllo e campionamento che eseguiamo con l’ausilio dell’Agenzia delle Dogane. E pur consapevoli che gli esiti delle nostre attività non avevano fatto emergere valori superiori ai limiti di legge, al pari delle campagne di monitoraggio effettuate dall’Arpat abbiamo inteso prontamente raccogliere l’invito del Comune, direttamente portato alla nostra attenzione dal Sindaco Salvetti e dalle Assessore Cepparello e Bonciani, per rispondere alle esigenze dei cittadini, preoccupati che i fumi delle navi potessero creare un rischio alla propria salute. Abbiamo, pertanto, fatto tutti gli approfondimenti di carattere tecnico ed ammnistrativo necessari per giungere a questo provvedimento per il quale, devo riconoscere, è stata dimostrata grande sensibilità anche da parte degli armatori e che ha l’obiettivo di costituire una best practice, non solo per il divieto di utilizzo del combustibile più inquinante già da una fascia di rispetto esterna al porto, ma soprattutto per la prevenzione di avarie e malfunzionamenti durante la permanenza all’ormeggio che nella quasi totalità dei casi rappresentano il vero motivo di potenziali inquinamenti atmosferici perché i dispositivi di depurazione potrebbero non funzionare a dovere”.