L’uomo, sospettato di due attacchi contro altrettanti autovelox, sarebbe stato individuato grazie alle telecamere
La storia del misterioso vendicatore degli automobilisti assume nuovi contorni: in Piemonte, infatti, ci sarebbe stato il primo fermo di un uomo di circa 50 anni, residente del posto, che sarebbe ora indagato per la distruzione di due colonnine per il rilevamento della velocità lungo la statale 337 della Val Vigezzo.
Si parla di “primo fermo” dato che ormai si è fatta strada l’idea che “Fleximan” sia in realtà un connubio di persone, anche se non è chiaro un possibile collegamento tra di esse; il 50enne fermato sarebbe stato individuato grazie all’ausilio delle telecamere, ed i fatti che gli vengono contestati risalgono all’11 e 12 novembre scorsi.
Nel frattempo, mentre fioccano innumerevoli le lodi ed altrettante critiche che stanno accompagnando la vicenda sul web, le istituzioni sembrano brancolare nel buio e, in alcuni casi cercano di correre ai ripari: mentre in Veneto vengono dispiegate cento gazzelle dei Carabinieri, alcuni sindaci hanno dichiarato di non voler sostituire, o almeno sostituire solo in parte, gli autovelox distrutti.
C’è chi fa presente inoltre che l’Italia detiene il record assoluto per la presenza dei rilevatori di velocità in Europa, spingendo molti a chiedersi se davvero si tratti di un sistema di deterrenza per la salvaguardia pubblica o un mero tentativo di far cassa grazie alle multe.
A proposito delle multe, è stato fatto recentemente notare che la sanzione elevabile per la distruzione di un bene pubblico quali sono gli autovelox ammonterebbe tra i 42 e i 173 euro, inferiore dunque alla cifra che si andrebbe a pagare per una multa relativa al superamento dei limiti di velocità (173 – 695 euro, maggiorati per superamenti più elevati fino a 2.174 euro).