Il Comitato No Cubone esprime preoccupazioni e proposte per il corretto utilizzo del suolo urbano
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
“Sul Tirreno del 21 gennaio è apparsa la notizia di un contro-comitato che contesta l’indicazione fatta dal comitato no cubone di costruire il palazzetto alle ex-serre labrogarden.
Ci teniamo subito a dire che non vogliamo una guerra tra cittadini, anzi auspichiamo un fronte comune contro il consumo di suolo. Ben venga quindi il recupero delle ex-serre. Molti di noi, impegnati anche in altre associazioni che si occupano di bene comune e di rifiuti, da anni chiedono di fare pulizia e di riutilizzare al meglio quel terreno.
Quello che ci ha indotto a indicare le ex-serre Labrogarden come possibile alternativa alla costruzione del palazzetto evitando di distruggere l’area verde di via San Marino, essenzialmente sta scritto nel documento per la Strategia europea per il suolo per il 2030 adottata dalla Commissione Europea nel 2021.
Subito nell’introduzione si afferma che “il nostro futuro dipende dallo strato sottile che si estende sotto i nostri piedi.” Cittadini e istituzioni devono quindi comprendere che cos’è il suolo e la sua importanza. I suoli che godono di buona salute sono il più
grande deposito di carbonio del pianeta.
Questa caratteristica, insieme alla capacità di assorbire acqua come una spugna e quindi ridurre il rischio di allagamenti e siccità, permette la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Il suolo sano è composto da miliardi di microorganismi e come si afferma nel documento “occorrono migliaia di anni per produrre solo pochi centimetri
di questo tappeto magico.”
Quindi l’indicazione è quella di EVITARE l’ulteriore consumo o l’impermeabilizzazione del suolo e di RIUTILIZZARE terreni già consumati o impermeabilizzati, per lo stesso o un diverso uso del suolo.
Non è che, come afferma il contro-comitato, vogliamo costruire sopra il cemento ma, come afferma la comunità scientifica, quando si impermeabilizzano i suoli per costruirci sopra, perdiamo irreversibilmente i principali servizi ecosistemici che forniscono, lasciando le città esposte al rischio di fenomeni sia alluvionionali, sia di caldo intenso.
Poi, oltre al fatto che il suolo degradato non si ripristina in qualche mese e nemmeno in qualche anno, ci sono due ulteriori aspetti che i cittadini devono valutare: l’area delle ex-serre è quattro volte più grande di quella di via san Marino, è a nord del quartiere e ha una migliore viabilità.
Ci sarebbe quindi posto per il palazzetto, per i parcheggi e per eventuali impianti sportivi all’aperto.
L’altro aspetto su cui porre l’attenzione è che nel Piano Operativo alla voce “disciplina dei Suoli e degli insediamenti siti nel comune di Livorno” quei terreni sono classificati come ACs – Art. 65 aree e impianti sportivi.
In conclusione, ben venga la pulizia e la desigillazione del suolo alle ex-serre senza però consumare suolo vergine da un’altra parte. Il palazzetto, d’altronde, è una struttura per Livorno e può benissimo essere costruita anche fuori del quartiere Scopaia”.
Comitato No Cubone