Grazie ad un visualizzatore che restituisce una immagine tridimensionale dell’occhio da operare
All’ospedale “Lotti” di Pontedera Sono iniziati gli interventi di oculistica effettuati con la nuova tecnologia 3D. Grazie ad un visualizzatore che restituisce una immagine tridimensionale dell’occhio da operare, i medici del reparto di oculistica hanno inaugurato un nuovo capitolo della chirurgia pontederese, utilizzando una macchina che al momento è l’unica presente nell’intera Area Vasta della Toscana Nord Ovest.
«Nel 2023 a Pontedera abbiamo effettuato oltre 3mila interventi – spiega Michele Palla, responsabile del reparto di oculistica di Pontedera – e da oggi possiamo dare il via alla cosiddetta “chirurgia 3D”. Il nuovo visualizzatore, infatti, sostituisce in tutto e per tutto il microscopio operatorio, per cui il chirurgo, indossando degli appositi occhiali, opera guardando un megascreen ad alta definizione. Il campo visivo del medico, perciò, si amplia, si accresce il livello di dettaglio dell’intervento e tutto il personale della sala chirurgica può vedere, in contemporanea ciò che prima vedeva solo il chirurgo attraverso la lente del microscopio. Gli altri medici possono così apprendere le tecniche di intervento, vedendole loro stessi».
«Il visualizzatore 3d è un ulteriore passo dello sviluppo costante della chirurgia oculistica a Pontedera – aggiunge Palla – perché va a seguire quelle che sono state le lentine telescopiche per le maculopatie e i dispositivi per la chirurgia mini invasiva sul glaucoma. Per questo ringrazio la direzione ospedaliera e la direzione dell’Azienda USL Toscana nord ovest che hanno supportato queste innovazioni».
«Tra i principali vantaggi di operare con il visualizzatore 3D c’è quello di rielaborare le immagini acquisite durante l’intervento per evidenziare dettagli che con il microscopio operatorio non sarebbe possibile cogliere – dice Emanuele Di Bartolo, medico dell’equipe di oculistica di Pontedera – e questo permette di operare meglio».
“Con questa nuova tecnologia possiamo intervenire su tutte le patologie che già operavamo in passato – spiega Pasquale Loiudice, anche lui in forza al team di oculistica del Lotti – dal glaucoma alla cataratta, fino alle malattie della retina, come le maculopatie, le membrane epiretiniche, i fori maculari, ma anche chirurgie più complesse, come per esempio il sacco retinico”.