Nascono proprio dagli incontri di artisti che l’associazione ospita le idee che animano la città sotto ogni profilo, la rinnovano, ispirano correnti che spaziano dall’orientalismo fine ottocentesco al futurismo
Dal Caffè Michelangiolo di via Larga, oggi via Cavour, alla prima sede di via della Colonna fino ai locali che oggi ne ospitano archivi e spazi espositivi in via Santa Margherita la Società promotrice delle Belle arti creata nel 1843 e che aggiunge nel 1855 Circolo degli Artisti Casa di Dante alla sua denominazione, è stata testimone con la sua presenza degli eventi culturali e politici fiorentini dal Risorgimento fino alla Resistenza e agli anni della contemporaneità.
Il volume Punto di incontro fra artisti edito da Polistampa, presentato a Firenze a Palazzo Sacrati Strozzi dal curatore Franco Margari e dal critico e storico dell’arte Federico Napoli su iniziativa del presidente della Regione Eugenio Giani, raccoglie in occasione dei 180 anni dell’associazione i contributi di Laura Felici, Silvia Ranzi, Guido del Fungo, Giuseppe Baldassarre, Vanna Faini, Giuseppe Cavallo e Claudia Borgia che illustrano i diversi e più notevoli aspetti delle attività promosse dalla Società, corredati da una selezione di immagini del catalogo delle opere custodite presso la Pinacoteca.
Con le sue iniziative e la sua collezione artistica arricchita nel tempo con numerose donazioni, l’associazione culturale, che ha potuto annoverare fra i soci, come ricorda il presidente della Regione Eugenio Giani nella sua prefazione al volume, esponenti dei Macchiaioli con Telemaco Signorini, Giovanni Fattori e Silvestro Lega assieme ad importanti figure del novecento come Ardengo Soffici, Pietro Annigoni e Primo Conti, è stata parte integrante della vita creativa della città testimoniando, a partire dalle tendenze artistiche e musicali legate al Risorgimento, i momenti migliori di una Firenze aperta al mondo e al nuovo.
Nascono proprio dagli incontri di artisti che l’associazione ospita le idee che animano la città sotto ogni profilo, la rinnovano, ispirano correnti che spaziano dall’”orientalismo” fine ottocentesco al futurismo.
Nei locali dell’associazione si discutono e confrontano intuizioni che cambiano non solo la pittura e la scultura ma anche l’urbanistica e la percezione visiva delle strade, in una Firenze che lungo i viali del Poggi crea il Teatro giardino Alhambra ampliato dall’architetto fiorentino Adolfo Coppedè, ricordato da Piero Bargellini nella sua opera Le strade di Firenze, esercita il Liberty in architettura, rinnova le tecniche della grafica artistica, stabilisce nuovi canoni nella ritrattistica che inizia a confrontarsi con il dagherrotipo e la fotografia, diventa un laboratorio di condivisione culturale anche nel riflesso che le nuove idee portano nelle strade e nelle botteghe, nelle insegne dei negozi e dei primi garage per le prime automobili che potrebbero oggi far parte di un itinerario culturale ignorato dal turismo frettoloso.
Come sottolinea Margari, “I 180 anni di attività dell’associazione ripercorrono la vita della città, dei bar, dei salotti, di tutto quello che ha fatto arte e cultura a Firenze anche al di fuori dei circuiti “classici” più conosciuti e frequentati, illuminando non solo i nomi più conosciuti ma dando spazio anche alle arti grafiche e della stampa che solo in anni successivi otterranno il dovuto riconoscimento.”
Di tutto questo e molto altro le pagine di Punto d’incontro di Artisti con la loro selezione di autoritratti, sculture, acqueforti e diretti e documentati contributi sono protagoniste e dipingono a figura intera il ruolo che l’associazione ha saputo interpretare a livello cittadino e nazionale.