Una risposta dettagliata alle affermazioni errate di Azione sul tema degli inceneritori a Livorno
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
“Un intervento apparso sul Tirreno del segretario locale di Azione, partitino della galassia oscillante tra le coalizioni politiche, ha messo in fila una serie di clamorose bugie sugli inceneritori, in particolare quello di Livorno, suggerendo il fatto che costui sia stato come minimo mal consigliato da presunti esperti.
Lascia comunque attoniti l’approccio totalmente ideologico che cerca di farsi passare per pratico, sulla base di informazioni errate al 100%.
Innanzitutto il riferimento all’Europa viene rovesciato: si fa cenno al numero di inceneritori presenti nel continente senza dire che l’Unione Europea ha prima abrogato i contributi pubblici all’energia elettrica prodotta dagli inceneritori (cip6), poi ha escluso gli eventuali nuovi inceneritori dai finanziamenti PNRR e ha infine approvato la carbon tax che colpirà gli inceneritori a partire dal 2028.
La strategia europea dunque è chiarissima: basta sprecare risorse bruciando i rifiuti, basta impianti con emissioni inquinanti e climalteranti per smaltire rifiuti.
Vitrani e Azione in quale continente vivono? In quale epoca sono rimasti? Si aggiornino!
Ricordiamo a costoro anche che non è vero che l’inceneritore di Livorno rispetta i parametri ambientali previsti dalla legge: proprio per questo è in discussione presso la Regione il rinnovo dell’autorizzazione dell’impianto, scaduta lo scorso ottobre, previo intervento di “adeguamento” lungo un paio d’anni ed al costo di oltre 25 milioni di euro a carico dei cittadini.
Neppure è vero che l’inceneritore produce energia in maniera efficiente, addirittura per soddisfare il consumo dei livornesi (?), tanto è vero che la Regione ha disposto la revoca della qualifica di impianto di “recupero energetico” (R1), parificando l’inceneritore alle discariche (impianti di smaltimento D10), dove tra l’altro vanno a finire le scorie tossiche, residue della combustione.
Non è vero inoltre che l’alternativa all’inceneritore è il semplice conferimento in discarica “con incremento delle emissioni climalteranti”, perché in realtà i rifiuti verrebbero destinati agli impianti TMB capaci di estrarre la parte umida, evitando quindi la formazione di gas (e percolato).
Non è vero che la chiusura dell’impianto comporterebbe “ammanchi” milionari per Aamps con ripercussioni sulla Tari. L’impianto rappresenta da decenni una perdita economica e finanziaria, perché costa molto più di quello che riesce a incassare. Basta che Vitrani e Azione si vadano a leggere i bilanci pubblicati da Aamps.
Non è vero infine che il sindaco Salvetti voglia chiudere l’inceneritore, come accusano Vitrani e il suo partito: in realtà è proprio Aamps guidata dall’amministrazione comunale ad aver presentato una richiesta di rinnovo dell’autorizzazione dell’impianto, a costi esorbitanti, anziché destinare i rifiuti agli impianti alternativi già esistenti di Retiambiente (meno costosi e non inquinanti), trasferendo i lavoratori ad altri servizi ed al nuovo impianto di riciclo Asa-Aamps, già in fase di gara d’appalto.
Si nota quindi una preoccupante convergenza, su temi fondamentali e delicatissimi per la città, tra partiti e coalizioni che si presentano come avversari, ma che in realtà vogliono tutti proseguire con le identiche vecchie ricette fallimentari, contro l’interesse del territorio e dei livornesi”.