Tra le grandi realtà e le gemme del Mercato di Livorno c’è Mauro Palandri, monolite di impegno commerciale e sociale
La storia che si respira tra le andane del Mercato delle Vettovaglie va ben oltre il puro commercio, le classiche chiacchiere e i fatti di cronaca: tra quelle andane c’è ancora sapore di tradizione vera, tramandata da chi ha visto andare e venire generazioni intere e ha visto cambiare il mondo attraverso un’epoca.
Mauro Palandri, maestro macellaio di 76 anni, racconta la sua esperienza.
“Nel dopoguerra era tutto dei Piram” – racconta Mauro “Poi decisero di vendere tutto e così il mio babbo comprò il banco in cui sono ancora oggi, il numero 41. Erano gli anni ‘50; babbo poi morì di leucemia nel ‘65 e io gli subentrai nel ‘66, dopo aver imparato il mestiere in una macelleria di via del Giglio.”
“Un lavoro che mi ha dato grandi soddisfazioni, anche se devo dire che i tempi sono cambiati. L’avvento dei supermercati ha reso tutto diverso, dall’approccio alla spesa alla ricerca del prodotto. Io personalmente ho fatto una scelta precisa: mantenere una qualità elevata con la Chianina a marchio registrato, e credo sia questo il motivo per cui non ho mai perso la fiducia dei miei clienti.”
“Ho voluto anche introdurre l’innovazione con carni come la Kaiserin, la Madama Bianca e la Kobe giapponese. Tutte carni che tempo fa non avrei preso in considerazione, ma come il mercato si è evoluto anch’io ho voluto farlo.”
Oltre alla figlia Valentina, ormai macellaia da tempo, occasionalmente anche le nipoti si prestano a dare una mano nell’attività anche se impegnate nei loro studi.
Mauro vuole poi sottolineare come l’acquisto tipico sia profondamente cambiato.
“I piatti tipici di un tempo non sono più ricercati: il picchiante con le patate, l’Inno di Garibaldi, la frittata col lesso o la francesina sembrano ormai cose d’altri tempi, e questo perché le nuove generazioni non hanno modo né tempo di fare questi tipi di preparazioni. Oggi il prontocuoci impera, ed è un peccato. Si è perso il gusto di stare a tavola.”
Ai giovani che vorrebbero prendere parte alla storica tradizione del mercato Mauro vuol dire questo: “C’è un gran bisogno di ricambio generazionale, e spero col cuore che le amministrazioni lo consentano. A tutti quei giovani dico: portate innovazione e tanta voglia di fare. Questo Mercato ha sempre vissuto e vederlo continuare a vivere è un grande ritorno per tutta Livorno.”
Nel salutarci Mauro aggiunge un fatto molto importante, in modo sommesso: da 40 anni cede merci e prodotti alla Caritas mensilmente, dimostrando la grande umiltà che lo contraddistingue come uomo e come livornese.