In occasione dell’82° anniversario della “Battaglia di Culqualber”
Nella suggestiva cornice del Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, i Carabinieri della provincia di Livorno si sono riuniti per una giornata dai molteplici significati: il 21 novembre infatti, oltre a celebrare la patrona dell’Arma, la Virgo Fidelis, viene commemorata la “Giornata dell’Orfano” come momento di vicinanza ai familiari dei Carabinieri caduti nell’adempimento del dovere.
La data stessa inoltre riveste particolare significato perché il 21 novembre 1941 il 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa, la Battaglia di Culqualber, in Abissinia – l’odierna Etiopia – una battaglia lontana nel tempo e nello spazio ma che è sempre attuale nel richiamare quei principi di fedeltà e di sacrificio che, allora come oggi, contraddistinguono l’essere Carabiniere.
Inviato a difendere un caposaldo definito di “vitale importanza”, il Battaglione resistette, anche contrattaccando, per tre lunghi mesi alle violente offensive di preponderanti ed agguerrite forze nemiche. Ma, nonostante gli sforzi, i razionamenti e le privazioni, la lotta era troppo impari ed il Comandante ed i suoi Carabinieri compresero che non avrebbero potuto vincere.
Decisero quindi, coscientemente, di affrontare per l’ultima volta il nemico, corpo a corpo, fino all’estremo sacrificio della vita. Quel gesto eroico valse la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Bandiera dell’Arma.
Quei caduti fanno parte di una – purtroppo – folta schiera di Carabinieri che, in pace ed in guerra, in Italia e all’estero, si sono sacrificati pur di tenere fede al giuramento prestato. Questa è la motivazione per cui il 21 novembre si celebra la Virgo Fidelis – la Vergine Fedele – e contemporaneamente la “Giornata dell’Orfano”: la grande famiglia dell’Arma ricorda i suoi caduti e si stringe attorno a loro familiari che, con coraggio e dignità, ne hanno sopportato la lacerante perdita.
Ma, a prescindere dalla ricorrenza odierna, è concreta e quotidiana la vicinanza agli orfaniattraverso l’ONAOMAC, l’Opera Nazionale di Assistenza agli Orfani dei Militari dell’Arma dei Carabinieri, che ha assistito oltre 35.000 ragazze e ragazzi e viene finanziata con il contributo volontario di decine di migliaia di carabinieri in servizio.
Alla sentita manifestazione hanno partecipato Autorità civili e militari, tra le quali il Prefetto di Livorno, dott. Paolo D’ATTILIO, il Gen. di Brigata Gianluca FEROCE, Comandante della IIBrigata Mobile Carabinieri ed il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Livorno, Col. Piercarmine SICA.
Tra gli invitati anche la signora Paola Coen GIALLI, vedova del sottotenente Enzo FREGOSI, caduto a Nassiriya, la signora Paola CIARDI, figlia del Capitano Giotto CIARDI, Medaglia d’Oro al Valor Militare ed il Brigadiere in congedo Vito TORRES, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, il Questore di Livorno dr.ssa Giuseppina Stellino, la Vice Sindaca Libera CAMICI, il Contrammiraglio Lorenzano DI RENZO, il Contrammiraglio Gaetano ANGORA, il Generale di C.A. in congedo Marco BERTOLINI e il Gen. di Brigata Andrea VICARI.
Alle 09:00 la Santa Messa è stata officiata da S.E. Monsignor Simone GIUSTI, Vescovo di Livorno.