Durante la commissione comunale riunita per discutere sul caso Camalich-Neri si è discusso di molto senza dare una una conclusione degna di nota all’utenza pubblica
La storia in breve:
A seguito dell’assegnazione del bando a Livorno Aquatics, a marzo 2022, per la gestione della piscina comunale Camalich-Neri, in breve tempo si è creata una situazione di disagio da parte dell’utenza pubblica sfociata in una raccolta firme che ha raggiunto la quota di oltre 300 firmatari.
Il caso è esploso dopo vari disservizi che hanno causato numerose problematiche agli utenti amatoriali: dal grave stato di degrado degli spogliatoi e dei servizi igienici, per giunta infestati da blatte, fino alla significativa riduzione delle ore fruibili per la vasca da 50 mt., tale da costringere i fruitori amatoriali ad ammassarsi nella vasca da 25 mt. causando, oltre all’inevitabile sovraffollamento, disagi a coloro che del nuoto hanno bisogno a livello terapeutico.
Il caso si è trascinato politicamente fino a ieri, 16 novembre, giorno in cui è stata stabilita una commissione comunale per chiarire gli aspetti della vicenda con l’intervento di Stefano Franceschi, assegnatario del bando e responsabile per Livorno Aquatics.
Durante il dibattito erano presenti, oltre al numero minimo legale di consiglieri, alcuni dei firmatari della protesta: Franceschi invece era in collegamento video.
Molto dibattito, nessuna soluzione e fuga della maggioranza:
Se le forze di opposizione (nella voce dei consiglieri Vaccaro e Perini) hanno lanciato l’accusa di una possibile “privatizzazione consapevole di un bene pubblico”, dall’altra parte l’amministrazione PD, forte della testimonianza diretta di Franceschi, ha ribadito che “ogni eventuale promozione interna di Livorno Aquatics (come la recente tre giorni di 5 Cerchi Academy) è finalizzata al mantenimento della struttura stessa.”
Il Sindaco Luca Salvetti, corroborato dall’esposizione tecnica di Enrico Montagnani, ha sottolineato come le piscine comunali di Livorno non abbiano subìto le chiusure di altre realtà, schiacciate dalla crisi post-pandemica del Covid, e supportando dati economici che vedrebbero la gestione di Franceschi di minor impatto sulle casse comunali; si è asserito in Commissione che, rispetto alla gestione precedente il risparmio toccherebbe il 40%.
A fronte di questi dati persiste la protesta dei fruitori amatoriali, i quali tornano a ribadire come vi sia un “sistematico progetto di far allontanare spontaneamente tutti coloro che vorrebbero frequentare la piscina da semplici cittadini, e non come gli atleti olimpionici che Franceschi vorrebbe in qualità di esclusivi frequentatori della piscina data lui in gestione dal Comune di Livorno”.
La Commissione si è infine interrotta a causa dell’uscita di alcuni esponenti di maggioranza, togliendo così il numero legale di partecipanti e anticipando di fatto la chiusura dei lavori.