Come funzionano
Nei reparti di Ematologia degli ospedali di Livorno e Viareggio è cominciato l’uso terapeutico degli “anticorpi monoclonali bispecifici” ovvero di particolari tipologie di anticorpi sintetici che possono compiere contemporaneamente due azioni: colpire le cellule tumorali e attivare il sistema immunitario.
“Da alcune settimane negli ospedali di Livorno e Versilia – conferma Enrico Capochiani, responsabile della Ematologia Aziendale della USL Toscana nord ovest – abbiamo iniziato l’uso terapeutico di un nuovo gruppo di farmaci biologici specificatamente pensati contro alcune delle più gravi malattie oncoematologiche. Negli ultimi anni, la terapia delle malattie ematologiche ha fatto passi da gigante grazie alle biotecnologie e uno degli sviluppi più promettenti in questo settore è l’uso di anticorpi monoclonali bispecifici per il trattamento di una vasta gamma di patologie ematologiche tra cui i linfomi ed il mieloma. Questi farmaci offrono nuove prospettive di cura per i pazienti e riducono gli effetti collaterali delle terapie”.
Come funzionano. Si tratta di anticorpi sintetici che possono legarsi a due diversi antigeni contemporaneamente. Questa caratteristica li rende particolarmente utili in oncoematologia, dove possono essere utilizzati, non solo per colpire le cellule tumorali, ma anche per attivare il sistema immunitario contro le cellule tumorali. Di fatto questi farmaci non solo aggrediscono la malattia, ma contemporaneamente “insegnano” al sistema immunitario del paziente come mantenere un efficace controllo contro eventuali ricomparse della malattia stessa.
“Gli anticorpi bispecifici – continua Capochiani – al momento attuale rappresentano una delle più importanti aree di sviluppo terapeutico in ematologia e a breve potranno essere utilizzati anche per una vasta gamma di tumori e di molte malattie autoimmuni. Nel nostro settore costituiscono il più rilevante sviluppo nelle terapie al pari del trapianto di midollo e delle terapie cellulari. La capacità di mirare in modo preciso alle cellule tumorali e di coinvolgere il sistema immunitario rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro le malattie ematologiche e verso quella medicina personalizzate e di precisione che tutti vorremmo. Il potenziale di questi farmaci nel migliorare l’efficacia terapeutica e la qualità di vita dei pazienti li rende una vera rivoluzione nella cura delle malattie ematologiche. Si tratta però di trattamenti complessi, che richiedono un monitoraggio costante del paziente durante tutto il periodo di infusione. Per questo motivo, sia a Livorno che a Viareggio, abbiamo creato un vero e proprio team multidisciplinare fatto da medici internisti, neurologi, rianimatori, oltre che da noi ematologi. E devo ringraziare profondamente tutti questi colleghi che con impegno ed entusiasmo ci hanno supportato in questa fase di avvio di queste terapie. Ma devo ringraziare anche tutti i miei collaboratori, ed in particolare il dottor Alessandro Stefanelli dell’ospedale Versilia e la dottoressa Rossella Riccioni a Livorno, che ogni giorno si impegnano con grandissima professionalità e competenza per garantire questi risultati, che portano l’Ematologia aziendale ad un livello che si colloca al medesimo di quello dei migliori centri ematologici italiani”.
“L’Ematologia della nostra Azienda – dice la direttrice generale dell’Azienda USL Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – si conferma all’avanguardia nelle terapie per i malati oncoematologici. Gli ospedali di Livorno e Versilia rappresentano punti di riferimento importante per i pazienti onco-ematologici del nostro territorio e non solo. Questo è possibile grazie alla presenza di un team di alto livello guidato dal dottor Enrico Capochiani, che ringrazio per la disponibilità e la professionalità. La sua continua propensione al miglioramento rappresenta un motore importate per tutte le persone che collaborano a questi progetti e soprattutto rappresenta una speranza sempre accesa per tutte le persone colpite da patologie ematologiche”.