Rinviata di 30 giorni la liberazione dell’immobile; adesso l’attenzione è concentrata sul silenzio delle istituzioni
Era prevista per lo scorso giovedì 19 la liberazione dell’immobile in cui vive Maria Lucia Castro, 63enne disabile al 100%, ed il marito Enrico, travolti dalla malattia di lei che ha fatto perdere alla famiglia tutto, anche la casa per cui stavano pagando il mutuo (vedi precedente articolo).
Dopo alcuni giorni di cauto silenzio l’avvocato Giulia Contini, la quale si occupa da settembre scorso della difesa della signora Lucia, ha infine comunicato quanto accaduto e quali saranno le possibili conseguenze.
La liberazione dell’immobile in cui vivono i coniugi, comprato all’asta tempo fa, è stata rinviata di 30 giorni: l’Ufficiale Giudiziario, già al corrente della drammatica situazione in cui vivono i due coniugi, ha osservato l’impossibilità di mettere alla porta senza valide alternative una persona del tutto priva dell’autosufficienza, ritenendo opportuno in sede di legge attendere l’iter che potesse portare i due conviventi all’ottenimento di una casa popolare.
Proprio riguardo all’alloggio popolare, come già descritto nel precedente articolo, Lucia sarebbe apparentemente già destinataria dell’assegnazione di uno dei due immobili presenti nel Comune di Cenaia; per riuscire quindi a rispettare i tempi per il rilascio dell’attuale casa l’avvocato Giulia Contini ha tentato di prendere contatto con le istituzioni di riferimento.
L’avvocato ha proceduto a richiedere un confronto via PEC all’assistente sociale che ha in carico Lucia (il quale non era presente all’arrivo dell’Ufficiale Giudiziario), al Sindaco di Cenaia e all’assessorato regionale.
Soltanto l’assessorato ha risposto attraverso la propria agenzia stampa, dichiarandosi non competente in questo ambito ma assicurando di interfacciarsi nei prossimi giorni con il Comune di Cenaia; per quanto riguarda assistente sociale e Sindaco, non è pervenuta alcuna risposta.
L’avvocato Giulia Contini ha dichiarato quanto segue:
“Si sarebbe reso necessario un tavolo di confronto per poter garantire alla signora Lucia l’accesso all’alloggio popolare entro i tempi previsti per il ritorno dell’Ufficiale Giudiziario, ovvero il prossimo 20 novembre, ma la mancata risposta da parte delle istituzioni non ha permesso, almeno per il momento, di creare le condizioni per poter far vivere serenamente la mia assistita.”
“Ci aspettiamo un intervento da parte degli enti coinvolti; in assenza di comunicazioni, valuterò di contattare gli organi internazionali per possibili violazioni dei diritti umani.”