Il concerto si svolgerà al Teatro Goldoni, stasera venerdì 20 e domani sabato 21 ottobre, alle ore 21.00
È un monumento della musica di ogni tempo, grandiosa e universalmente conosciuta ed il suo celeberrimo finale è stato scelto dal 1972 quale Inno della Comunità Europea: è la Sinfonia n. 9 in re minore per soli, coro e orchestra op. 125 “Corale” di Ludwig van Beethoven, attesa venerdì 20 e sabato 21 ottobre alle ore 21 al Teatro Goldoni di Livorno quale concerto inaugurale della Stagione sinfonica 2023-24 (la replica di sabato è fuori abbonamento).
Un capolavoro assoluto ma che, per dimensioni di organico artistico e complessità esecutiva, è di raro ascolto nei teatri e nelle sale da concerto: arriva nella nostra città dopo un’assenza lunghissima di oltre 50 anni, grazie ad una produzione realizzata con Opera Music Management, la struttura artistica imprenditoriale che gestisce l’Orchestra del Goldoni, e la rinnovata collaborazione con Accordi Musicali International Classical Music, il Festival internazionale con sede a Malta che sempre più apre ai palcoscenici italiani nel segno della grande musica. Avremo così oltre 150 artisti impegnati al Goldonitra la sua Orchestra e Coro diretti dalla bacchetta principale della compagine orchestrale, il Maestro belga Eric Lederhandler; voci soliste nel meraviglioso Coro finale saranno Silvia Pantani (soprano), Mae Hayashi (contralto), Luis Javier Jimenez (tenore) e Michele Pierleoni (basso).
La Nona Sinfonia rappresenta per concezione e sviluppo la summa delle creazioni di Beethoven ed il compimento di un percorso che lo aveva accompagnato nell’arco della sua vita, da quando, non ancora ventenne, a Bonn ebbe modo di conoscere l’Ode “An die Freude” di Friedrich Schiller, simbolo degli ideali dei giovani tedeschi. La composizione lo colpì in modo particolare, tanto da indurlo a valutarne l’inserimento all’interno di una propria opera. Il progetto andò in porto soltanto nei suoi ultimi anni di vita, quando completò la Sinfonia n.9, includendovi quell’Inno alla gioia di Schiller, con il suo alto messaggio di speranza e fratellanza “Tutti gli uomini divengono fratelli / Abbracciatevi, moltitudini! Questo bacio vada al mondo intero!”.
La prima esecuzione ebbe luogo il 7 maggio 1824 a Vienna con lo stesso autore sul podio con un pubblico numerosissimo a tributargli una vera e propria ovazione agitando i fazzoletti, per dare modo al compositore, la cui sordità era ormai conclamata, di comprendere il successo della propria immortale opera. Dal pianissimo della sua apertura al travolgente corale conclusivo, Beethoven fu capace di creare forme e linguaggi sui quali compositori come Mahler costruiranno le loro opere che apriranno al Novecento. Da subito, la Nona appare come un capolavoro rivoluzionario, innanzitutto per la presenza delle voci e del coro, ma anche per la costruzione sonora nella quale Beethoven fa convivere altri generi musicali, dallo stile operistico, alla musica militare, finanche alcuni elementi presenti nella musica sacra. La sinfonia è divisa in quattro movimenti, che vanno però considerati come un corpo unico, così intimamente collegati l’un altro. Ognuno foriero di stati d’animo diversi, dal tragico e appassionato dei primi due movimenti, allo stato contemplativo dell’Adagio cantabile mentre la parte conclusiva rappresenta la gioia vista come unione universale del genere umano.
In apertura del concerto, sarà proposto all’ascolto il Concerto per violino n. 3 “Four Seasons of Manhattan” di Alexey Shor, artista di talento del nostro tempo nato a Kiev nel 1970 e compositore residente del Festival Accordi Musicali. Di fama internazionale, immigrato in Israele nel 1991, ora vive principalmente negli Stati Uniti e le sue opere sono state eseguite in alcune delle più prestigiose sale da concerto. Il Concerto per violino n. 3 trasporta le stagioni nel tempo e nello spazio fino a giungere a Manhattan, il cuore brulicante di New York. In questo lavoro Shor, anziché limitarsi ad una descrizione musicale della natura che cambia, interviene presentando un approccio molto personale a queste variazioni. Vi è una malinconia che pervade tutte le sezioni, evocando melodie e tessiture orchestrali intense, evidenziate anche dalla voce virtuosistica del violino che sprigiona idealmente un fascio di luce che indulge l’ascoltatore ad uno sguardo ottimista sul futuro. Nel doppio appuntamento al Goldoni, due saranno i violinisti di fama internazionale che si alterneranno in questa esecuzione: il giapponese Fumiaki Miura (20 ottobre) e l’austriaco Boris Brovtsyn artisti applauditi nelle più prestigiose istituzioni musicali e con importanti orchestre.
Biglietti ancora disponibili presso il botteghino del Teatro Goldoni (tel. 0586 204290) martedì e giovedì ore 10/13; mercoledì, venerdì e sabato ore 16.30/19.30; prezzi da € 10 (€ 5 ridotto under 20). E’ ancora possibile abbonarsi a tutta la stagione sinfonica al prezzo promozionale di € 80 (14 Concerti).
Per informazioni: https://www.goldoniteatro.it/