“Per la nascita di un direttivo veramente rappresentativo delle varie anime della Lega”
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
“Auspico un confronto congressuale leale e costruttivo, senza colpi bassi, mettendo a confronto due visioni di partito diverse, tra chi pensa che sia una cosa per pochi e dove si vive di rendite di posizione acquisite nel tempo e chi, come me ed il mio gruppo, ritiene che debba prevalere la meritocrazia, l’ascolto della base, riconoscendo il ruolo a chi, quotidianamente, si impegna sui territori per provare a rendere la Lega Toscana più forte”.
Così Luca Tacchi, candidato segretario regionale della Lega, dopo aver depositato le firme utili per correre alla guida del partito.
“Matteo Salvini – afferma Tacchi- è il nostro faro e noi ci riconosciamo totalmente nel partito che ha costruito, con alcuni punti chiave che sono nel nostro programma, come l’autonomia, la lotta all’immigrazione clandestina, la diminuzione della pressione fiscale, la tutela delle partite Iva, lo sviluppo infrastrutturale, la lotta per un’Europa dei popoli.
Credo anche che vadano valorizzati il gruppo dei consiglieri regionali che hanno il polso quotidiano della situazione in Toscana, ma anche tutti quegli eletti ed amministratori locali che stanno dalla mattina alla sera a contatto con la gente raccogliendone i bisogni e cercando le possibili soluzioni”.
C’è poi un partito che ha visto uscire dirigenti locali in polemica con l’attuale establishment regionale.
“La colpa – afferma Tacchi- non può essere sempre e solo degli altri. Bisogna fare autocritica, capire dove si è sbagliato e perché chi ha creduto nella Lega, ha ricoperto ruoli importanti, come avvenuto a Livorno, Siena o a Pistoia, abbia preferito lasciare insieme a tanti militanti.
Credo che anni di commissariamenti, senza possibilità di confronto, per tutto l’impegno che un commissario può averci messo, abbiano lasciato il segno e, dunque, ben venga un momento democratico, con più mozioni e diversità di vedute, come quello congressuale, dove invece il rischio, o la speranza per chi teme il cambiamento, era di avere una singola candidatura, autoreferenziale, per cui ci si sarebbe autoincensati, senza affrontare con coraggio i problemi reali.
Forse già le firme che ho raccolto con grande entusiasmo mio e di chi ha sottoscritto la candidatura rappresentano una prima risposta che i militanti hanno voluto dare.
Non sono serviti eventi o particolari macchine comunicative.
Solo colloqui personali dove chiedevo: “la vuoi fare la rivoluzione? Andiamo!”.
E nel segreto dell’urna spero, e credo, che ne giunga una ancora più importante, non tanto per la mia persona, ma per la nascita di un direttivo veramente rappresentativo delle varie anime della Lega, per dare vita ad un partito che si confronti, che si batta per la gente e che sia di nuovo rappresentativo per i cittadini toscani che, nel passato, hanno creduto in noi e che oggi, in parte, ci hanno abbandonato.
Forza Lega, Forza Matteo Salvini e Toscana Libera!”.