Maria Teresa ha deciso di raccontare la sua storia per poter ritrovare la serenità
Via del cardinale 14 è un indirizzo balzato in diverse occasioni agli onori della cronaca per fatti disdicevoli, in alcune occasioni sfociati in vere aggressioni, che hanno sempre visto protagonista un particolare condomino il quale sarebbe già stato denunciato più volte per atti vessatori nei confronti degli abitanti del palazzo e, in particolar modo, verso Maria Teresa Corcos, che dopo 23 anni di umiliazioni e violenze, ha deciso di esporsi in prima persona e raccontare cosa accade.
“Ha rovinato 23 anni della mia vita” – esordisce la 79enne Teresa – “Nel corso degli anni ha fatto di tutto per danneggiarmi.”
“All’inizio ho tentato di avere un approccio amichevole con lui e la sua famiglia, ma mi sono scontrata con atteggiamenti ostili. Iniziò tutto con degli sbeffeggi diretti ad un altro condomino il cui figlio era tossicodipendente: offendeva il ragazzo, lo prendeva in giro e arrivò a fare di peggio. Quando il ragazzo morì, suggerì al padre di farsi un talco con le ceneri.”
“In un’altra occasione ci fu una baruffa in cortile con tanto di spranghe, e dissi ai miei figli di non affacciarsi per non dargli motivo di denunciarci: loro si affacciarono comunque, giustamente preoccupati, e la reazione di quell’uomo fu appunto di denunciarci tutti accusandoci di non averlo difeso.”
“Da quel momento cominciò a prendersela direttamente con noi: olio versato per le scale e sui panni stesi, chiodi e gusci di noce sul pianerottolo, ha danneggiato in più occasioni l’auto di mio figlio senza considerare le offese che mi ha rivolto direttamente, persino accusandomi di intrattenere rapporti coi miei stessi figli.”
“Ha fatto anche in modo che io non possa accedere all’ascensore sapendo che ho una mobilità ridotta, e di questo mio figlio è testimone. Nel provare a difendermi ho reagito con secchiate d’acqua, ma secondo legge questo mi si è ritorto contro.”
“Le continue vessazioni di questo signore mi hanno spinta a cercare una cura presso il reparto ospedaliero di psichiatria, a causa del malessere che mi stava creando: lì ho scoperto che questa persona era già nota nell’ambiente e seguito a livello psichiatrico.”
“Nel corso degli anni ho scoperto che quest’uomo è negativamente noto negli ambienti ospedalieri, e quando mi presento presso gli uffici di Polizia gli stessi agenti sanno già quale denuncia voglio presentare.”
“La Polizia mi è stata vicina ma ho dovuto fare molto da sola, eppure ci sono stati agenti che mi hanno aiutata molto, arrivando anche a testimoniare a mio favore. Nonostante questo, io mi domando: cosa bisogna aspettare prima che accada qualcosa di irreparabile?”
Stando al racconto di Teresa ci sono già state molte denunce ed anche alcuni interventi di Polizia che hanno portato all’elevazione di sanzioni nei confronti dell’uomo; adesso si è in attesa di quello che la signora si augura essere l’ultimo processo, atteso per il prossimo febbraio, che possa portare ad una risoluzione definitiva della situazione che la sta perseguitando da ben 23 anni.