Giani: “Racconto dei valori che ci piace conservare”
Quasi come una fiaba dei fratelli Grimm, ma scritta con inchiostro color pastello, senza toni scuri ed eventi minacciosi, dove i protagonisti, con ruoli e intenzioni diverse, ci sono tutti: uno strumento per intrecciare filati con un ordito e una trama che rimandano alle note musicali, una piccola cittadina che vive in un fastidioso torpore, persone che attendono una nuova melodia che risvegli le loro migliori qualità.
Non siamo in Germania, la città non è Hameln e l’ambientazione è tutta Toscana con una protagonista che viene dalla Sardegna per animare “La tessitrice”, ultima uscita letteraria di Alessandra Cotoloni edita da San Paolo, presentata a Palazzo Sacrati Strozzi dall’autrice assieme al presidente della Regione Eugenio Giani ed alla giornalista Elena Tempestini.
Nelle pagine il capo del filo, come in certi tessuti, si dipana partendo dal profilo delle colline senesi e prosegue raggiungendo le pendici delle Alpi Apuane, dove una donna sarda, ancora giovane, cerca una nuova partenza per le sue passioni ed il suo modo di intendere la vita, riscoprendo l’arte della tessitura.
Nella fantasia dei luoghi e delle situazioni Alessandra Cotoloni porta un simbolismo reale e contemporaneo che parla di valori, situazioni, atteggiamenti capaci di suggerire maniere diverse di intendere i rapporti con le persone e attribuire importanza alle cose che contano: l’altruismo, il senso della comunità, le piccole e grandi forme di solidarietà trascurate dagli abitanti, quasi tutti non più giovanissimi, in un borgo dove il tempo si è fermato troppo e sì, qui come in Hameln, ha lasciato spazio ad una certa “avarizia” più umana che materiale.
“Il telaio – spiega l’autrice – è in realtà il simbolo di tutto ciò che portiamo dentro di noi: i nostri desideri, le necessità interiori, la voglia di vivere in modo pieno il tempo che abbiamo e creare una trama diversa ed un ordito nuovo nei nostri giorni. Le Alpi Apuane, con i loro silenzi e gli spazi che permettono un contatto diretto con la natura, sono lo scenario adatto a questa ricerca di un nuovo inizio costruito sulla positività e lontano dal rumore delle troppe narrazioni solo negative della realtà che ci circonda”.
Serviva, appunto, un telaio che si fa anche strumento musicale, arrivato prima da un’isola e poi da una Toscana lontana, per regalare una melodia diversa a quel pugno di case aggrappate alle montagne ed alle vecchie abitudini e rinfrescarne le energie con la forza di una quotidianità fatta di quei piccoli gesti che migliorano la condizione umana.
“La tessitrice” racconta in forma narrativa il valore degli esempi positivi e nelle pagine del romanzo si ritrova la vena poetica che è valsa all’autrice la prima individuazione della sua raccolta “Trame Itineranti” fra i 120 testi selezionati per il Premio Strega poesia 2023.
C’è la Toscana di chi la abita e di chi la sceglie come terra d’elezione nelle pagine di Alessandra Cotoloni, nella prospettiva di chiunque cerchi uno spunto per dar materia solida ai propri sogni o l’occasione di mettere alla prova il suo desiderio di un cambiamento importante.