“Serve un’operazione verità, prima che sia troppo tardi”
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato:
“Da quasi un anno non si sa più nulla del progetto di riconversione impiantistica presentato da Aamps a luglio 2022, che doveva servire a:
creare un impianto di digestione anaerobica per il riutilizzo della frazione organica dei rifiuti raccolti da AAMPS e dei fanghi di depurazione di ASA;
ricollocare i lavoratori dell’inceneritore (di cui veniva data per scontata l’imminente dismissione);
evitare l’esportazione dei rifiuti organici a centinaia di chilometri di distanza, risparmiando milioni di euro;
produrre energia pulita da utilizzare anche per la flotta aziendale.
Nel dicembre 2022, l’annuncio dell’assessore Simoncini sulla “certezza definitiva” del finanziamento PNRR ottenuto per il progetto dal Ministero dell’Ambiente: ben 10 milioni di euro.
Dopodiché, è calato il silenzio totale.
Sul sito https://openpnrr.it/progetti/ pare non ci sia traccia del progetto, mentre ci sono tutti gli altri, destinati però alle altre città toscane.
Sul sito di ASA, partner di Aamps nel progetto, sembra non sia stata attivata alcuna procedura di affidamento per quanto riguarda il digestore AAMPS/ASA.
Anche sul sito di AAMPS, non è stata pubblicata nessuna attività, neppure preliminare, per quanto riguarda il progetto.
Viceversa, nonostante l’immensa e poderosa struttura aziendale interna, Aamps ha provveduto con sollecitudine ad affidare ad una ditta esterna di Busto Arsizio l’incarico di sviluppo di progetti preliminari per la proroga di attività dell’inceneritore e per la produzione della relativa documentazione, per un totale di 113mila euro (importo di aggiudicazione) tramite una procedura negoziata senza bando e una procedura di affidamento diretto (una sola ditta invitata, che poi si è aggiudicata l’incarico):
Sulla documentazione prodotta da questa piccola ditta di Busto Arsizio è parimenti calato il segreto, visto che pur avendola trasmessa ufficialmente alla Regione mesi fa, Aamps non si è ancora degnata di pubblicarla sul proprio sito.
Così come non si è saputo più niente, da oltre 5 mesi, dell’inchiesta aperta dalla Corte dei Conti e dalla Guardia di Finanza sugli sprechi dell’inceneritore e sulla strana procedura di selezione del personale di Aamps, che ha escluso quasi tutti i vincitori da qualsiasi prova d’esame (contro le più elementari regole riguardanti l’assunzione presso enti e società pubbliche).
Il Comune di Livorno, nel frattempo, tace (e acconsente?).
Serve un’operazione-verità, prima che sia troppo tardi”.
Coordinamento provinciale Rifiuti-Zero Livorno