Un tentativo ingiustificato di coinvolgere un giovane in una presunta aggressione si conclude con un’accusa di calunnia e minaccia aggravata
I Carabinieri della Compagnia di San Minato (PI), in un centro
abitato della circoscrizione territoriale di competenza, hanno
denunciato, in stato di libertà, una persona, per i reati di calunnia,
minaccia aggravata e possesso ingiustificato di armi e/o oggetti atti
ad offendere.
Il soggetto aveva chiamato il 112 per denunciare una lite in corso –
richiedendo l’invio di una pattuglia – per poi, all’arrivo dei militari,
segnalare come proprio aggressore un giovane ancora presente in
loco; in particolare, il segnalante dichiarava che il contendente lo
aveva ferito con un coltello a serramanico di cui si era disfatto, prima
dell’arrivo dei Carabinieri, buttandolo nella vegetazione adiacente,
ove effettivamente l’arma è stata ritrovata.
Il racconto di quanto avvenuto non ha però convinto i militari
operanti che, riportata la calma tra i due, hanno deciso di fare
ulteriori approfondimenti sentendo le persone presenti e, al termine
di accurati accertamenti, hanno ricostruito che il richiedente
l’intervento non sarebbe stato la vittima e che il racconto fornito ai si
presterebbe a dubbi sulla dinamica; avendo raccolto elementi in
ordine ad un chiarimento avvenuto tra i due contendenti, al termine
dei quali il richiedente l’intervento si sarebbe auto inferto delle ferite
superficiali al braccio per incolpare il giovane di aggressione, i
Carabinieri hanno segnalato i fatti all’Autorità Giudiziaria
competente, per le determinazioni del caso.