Facciamo chiarezza sui bollini dei prodotti con prezzi bloccati o scontati
Il dibattito sui social si fa sempre più acceso. Video virali stanno circolando in rete, dove si vedono alcuni utenti mostrare prodotti con il bollino del carrello tricolore, mettendo in evidenza come il prezzo vecchio e il nuovo siano rimasti invariati.
Ma cosa c’è di vero in queste affermazioni? Dal primo ottobre e fino al 31 dicembre, grazie al patto anti-inflazione stipulato dal Governo in collaborazione con produttori e distributori, sarà possibile per i consumatori italiani acquistare una vasta gamma di prodotti a prezzi bloccati. Nei supermercati aderenti all’iniziativa, infatti, si potranno trovare prodotti contrassegnati da un bollino rosso raffigurante un carrello della spesa tricolore.
Il carrello tricolore nelle nostre spese quotidiane
Molti consumatori avranno notato, o lo noteranno nei giorni a venire, il bollino del carrello tricolore sui prodotti in supermercato. Questi bollini emergono dal Patto antinflazione, un’iniziativa che coinvolge il governo e oltre 32 associazioni produttive e distributive. L’intento? Offrire, fino alla fine dell’anno, beni essenziali a prezzi ridotti, quali pasta, latte e prodotti per l’infanzia. Un elenco dei supermercati partecipanti è disponibile sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, e tra le città metropolitane con il maggior numero di aderenti troviamo Roma e Torino, con Reggio Calabria in coda alla lista.
Va chiarito, tuttavia, che si tratta di un impegno volontario delle aziende, non un obbligo. Questa iniziativa, come ha dichiarato Meloni, trascende il semplice valore economico, simboleggiando unità in tempi difficili.
Asso Utenti stima che le famiglie potrebbero risparmiare fino a 150 € nei prossimi mesi.
Il Codacons ha evidenziato alcune criticità, tra cui il fatto che molti prodotti siano stati bloccati nel prezzo anziché scontati e che i beni dei marchi più noti siano esclusi.
Un ulteriore punto dolente riguarda l’assenza di piccoli negozi al dettaglio tra gli aderenti, svantaggiando i consumatori dei piccoli comuni.
Sarà necessario attendere fino alla fine dell’anno per valutare pienamente le implicazioni di questa iniziativa e decidere se estenderla ulteriormente.