Le performance saranno ospitate in vari luoghi cittadini: Atelier delle Arti/Spazio Atelier, Museo Fattori, Museo della Città, Nuovo Teatro delle Commedie e Teatro Goldoni
Ai nastri di partenza la settima edizione del Festival Racconti di Altre Danze dedicato a spettacoli, workshop, incontri e pratiche di danza contemporanea, pensato, creato e diretto dalla sua nascita nel 2017 a oggi da Chelo Zoppi ed Elena Giannotti.
Il Festival partirà con i primi due appuntamenti il 6 e l’8 ottobre. Le performance saranno ospitate in vari luoghi cittadini: Atelier delle Arti/Spazio Atelier (via Masini 3), Museo Fattori (via San Jacopo in Acquaviva), Museo della Città (piazza del Luogo Pio), Nuovo Teatro delle Commedie (via Terreni 5) e Teatro Goldoni (via Enrico Meyer 57).
L’intento di “Racconti di Altre Danze” è quello di creare una programmazione che integri e armonizzi diversi livelli artistici e generazionali, ed è volto a suscitare un interesse più diffuso, che coinvolga un pubblico più vasto, non esclusivamente locale, e che crei relazioni tra i fruitori: pubblico informato, gente comune e gruppi di nicchia. La realizzazione del progetto si attua sia attraverso la programmazione canonica di spettacoli sia attraverso la realizzazione di azioni, la creazione di contesti e di collaborazioni.
Una danza che guardi alla ricerca, all’indagine costante del corpo in relazione al contesto sociale e culturale, una danza colta che al tempo stesso intercetti un pubblico eterogeneo, attraverso modalità di esposizione che si insinuano nel tessuto della città, coinvolgendo i cittadini in modo diretto e attivo. Una scelta che prova a rigenerare i luoghi, ma soprattutto le menti, un’idea di festival che traghetti Livorno verso approdi prestigiosi, inserendosi in itinerari nazionali e internazionali.
Ad aprire il Festival il 6 ottobre ore 21 nello spazio Atelier delle Arti sarà Daniele Ninarello con “Nobody Nobody Nobody It’s Ok Not To Be Ok (Appunti, celebrazioni e proteste di un corpo vulnerabile)”.
Partendo dalla propria esperienza autobiografica, la performance si manifesta come processo totalmente aperto, un discorso danzato che indaga le memorie e le tracce lasciate sul corpo dalla cultura del controllo, della violenza e dell’offesa. Il progetto è pensato come una serie di azioni “proteste”, che nascono da pratiche solitarie e meditative. Pratiche mantriche sviluppate negli ultimi mesi di distanziamento, che nascono per allenare la pelle a sprigionare ciò che percepisce trattenuto, pronunciare ferite ed esporre il “corpo vivo” autentico, per offrire la propria vulnerabilità come condizione attraverso cui lasciare operare la propria rivoluzione. Sostituire alle posture rigide della difesa e del controllo, nuove posture fluide, permeabili e trasparenti. Il corpo si fa simbolo di un territorio in cui indirizzare il pensiero di Cura e In queste proteste danzate da origine ad un nuovo alfabeto istantaneo, un susseguirsi di gesti e azioni come impeti liberati.
Il secondo appuntamento è l’8 ottobre al Museo Fattori di Villa Mimbelli: si parte alle ore 16.15 e poi alle ore 17.45 con “Spiegel im spiegel“, coreografie Chelo Zoppi. Con: Maria Grazia Ambrosino, Sara Di Natale, Stefania Brogi, Stefania Giannesi, Lucia Mennella, Vivetta Rossi, Paola Catastini, Paola Quercioli, Rossella Barontini, Maria Spagnoli, Fiorella Gasperini.
Un gesto che diventa il racconto intimo di ognuna delle donne, che nella reiterazione dimenticano l’origine sottolineando ogni volta il presente. La performance fa parte del Progetto Danze di Comunità – laboratorio coreografico per cittadini e cittadine, adulti e over 65, anche senza conoscenze specifichere dei linguaggi del corpo e della danza
A seguire, ore 16.30 e poi ore 18, Daniele Ninarello in “What I am is already gone – per corpo affaticato“. Con il sostegno del Ministero della Cultura. A partire dal celebre La morte del Cigno, “What I am is already gone – per corpo affaticato” indaga la vulnerabilità come motore capace di generare rivoluzione, di scatenare un gesto di resistenza che si trasforma in una danza che è una lotta calma e costante.
Al centro della ricerca si pone lo sguardo sul corpo affaticato, in costante negoziazione tra il perseverare e il cedere, cercando di individuare quelle zone vulnerabili del corpo in cui è possibile intravedere una nuova direzione, una nuova apertura, un desiderio dei sensi di esprimere la vita. Una breve danza per congedarsi dalle proprie memorie, dal passato ingombrante e dal futuro. Una partitura estemporanea che una donna offre nella sua prima occasione di espressione pubblica concedendosi uno spazio di libertà e trasparenza, dove ogni movimento diventa via di fuga per l’intero corpo affaticato.
“Racconti di Altre Danze nasce da un incontro generazionale – ha detto Chelo Zoppi – quello tra me ed Elena Giannotti che è stata mia allieva e senza la quale il Festival non ci sarebbe. Differenti generazioni, ma accomunate dalla stessa idea rispetto al ruolo dell’arte contemporanea in generale, e nello specifico, relativo ai loro percorsi artistici e professionali, della danza nella crescita umana e culturale di un territorio. Una visione condivisa che individua nel senso di comunità, e nei percorsi che lo favoriscono, uno degli obiettivi fondanti del progetto. La bellezza del Festival sta nel fatto che nonostante si tratti di spettacoli di danza, la musica svolge un ruolo fondamentale e viene creata sul momento”.
Ricordiamo poi l’ultimo appuntamento di “Danze di Cortile” che porta la danza nei quartieri nord di Livorno, incontrando i cittadini e i residenti. Il 7 ottobre nel quartiere Stazione (Cortile via Badaloni 28) alle ore 11. Ingresso libero.
Informazioni
Gli spettacoli di Racconti di Altre Danze sono a pagamento. Prenotazione obbligatoria chiamando il 338 43 22616 scrivendo ad atelierdelleartidanza@gmail.com.
I biglietti possono essere acquistati direttamente sul posto il giorno dell’evento.
Informazioni: atelierdelleartidanza@gmail.com – 0586 882319 – e anche sul sito www.raccontidialtredanze.it.
Atelier Delle Arti
Atelier delle arti fondata da Chelo Zoppi dal 1985, da anni lavora nell’ambito del nuovi linguaggi del contemporaneo affiancando all’investimento ed il reperimento di risorse pubbliche, legate alla attività di formazione di base e di settore e produzione di spettacoli, percorsi di coprogettazione con gli enti locali, come il Comune di Livorno, che dal 2017 sostiene RAD, con gli istituti scolastici, e intercettando finanziameti privati (Fondazione Livorno)
Dal punto di vista progettuale ha instaurato una collaborazione continuativa con Accademia dell’arte del gesto di Virgilio Sieni, il Polo Museale e Biblioteche, ISIS Niccolini Palli, Università di Pisa Facoltà Civiltà e forme del Sapere, Istituto Superiore Musicale P.Mascagni, Fondazione Teatro Goldoni, Nuovo teatro delle Commedie, Coop Itinera.
Dal 2017, anche alla luce della riforma del terzo settore Atelier delle Arti si è strutturata al suo interno creando uno staff stabile che segue la progettazione e la realizzazione delle attività dell’impresa, sia quelle legate al festival che alle altre progettualità in campo. Lo staff è formato dalle due direttrici artistiche e da due persone che si occupano della progettazione e dell’organizzazione e da un responsabile tecnico che lavora in maniera continuativa alla progettualità dell’associazione.
Contestualmente, si avvia il processo di costituzione del Collettivo_A, strumento produttivo dell’Associazione che apre a tutti gli artisti interessati a un percorso di ricerca sui linguaggi del contemporaneo.
Operando la nostra associazione in un settore, quello culturale, ritenuto strategico e trasversale per il raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030, cerchiamo di attuare delle scelte che siano in linea con quanto promosso dall’Unione Europea.
Al nostro interno operiamo politiche di Parità di Genere, con uno staff prevalente al femminile, di inclusione attraverso proposte di attività rivolte anche a categorie fragili, e applichiamo una politica di costi delle proposte contenuti per favorire l’accesso anche alle classi meno abbienti per la Riduzione delle Disuguaglianze.
Nelle nostre attività sono centrali le tematiche della rigenerazione urbana attraverso i linguaggi contemporanei e della creazione di comunità che guardino alla cura e all’accoglienza dell’altro e alla crescita culturale che si riconoscono negli obiettivi delle Città e Comunità Sostenibili, e Salute e Benessere.
Il Festival Racconti di Altre Danze vede il sostegno del Ministero della Cultura, Comune di Livorno – Assessorato alla Cultura ed è in collaborazione con Fondazione Teatro Goldoni, Nuovo Teatro delle Commedie. Ha come partners: Fondazione Armunia, Fondazione LEM, Coop Itinera, Università di Pisa – Facoltà Civiltà e Forme del Sapere, Istituto Niccolini Palli – indirizzo Coreutico.
Progetto Danze di Cortile in collaborazione con Festival Racconti di Altre Danze ha il sostegno di: Comune di Comune di Livorno – Assessorato alla Cultura e Assessorato alle Politiche Sociali, Fondazione Livorno, Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Casalp, Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, Fondazione Trossi Uberti e Nuovo Teatro delle Commedie.