La specie “aliena” che sta preoccupando i biologi marini era già apparsa sulle coste italiane; il campione livornese si esprime sulla vicenda
Il pluricampione livornese di pesca sportiva Marco Volpi ha di recente pubblicato un post sulla sua pagina, Marco Volpi Fanclub, attraverso il quale ha deciso di rivelare una sua ormai datata impresa: la cattura di un esemplare di granchio blu risalente al 1985.
Oltre a corredare il post di foto a comprova di quanto afferma, Marco sottolinea come questa specie, all’epoca, non avesse trovato le condizioni ideali per poter prolificare nei nostri mari; il granchio blu, infatti, è autoctono dei mari del continente americano ed è arrivato fin nel bacino mediterraneo grazie alle navi su cui talvolta si trovano per puro caso a viaggiare.
A differenza di 38 anni fa, però, le acque del mar Mediterraneo e Adriatico si sono scaldate per una differenza di 2 gradi circa, per noi un’inezia ma un vero sconvolgimento per gli ecosistemi marini: questo innalzamento della temperatura ha quindi creato le condizioni ideali purché il granchio in questione possa proliferare.
Come può accadere quando una specie aloctona, ovvero aliena, invade un’ecosistema diverso, questa può causare danni ambientali ingenti: in questo caso il danno è la predazione massiva dei molluschi (cozze, vongole), in un effetto a catena che vede questi granchi poco predati, ad esempio, dai polpi, che a loro volta sono cacciati dalle cernie il cui numero è di molto aumentato.
Marco conosce bene il delicato equilibrio della natura, perciò vuol rassicurare tutti su un fatto: in casi come questo esiste un picco di proliferazione che inevitabilmente incontra subito dopo una fase discendente, come accaduto ad esempio negli anni scorsi con il cannolicchio “maschio” che si era riprodotto esponenzialmente, ma di cui oggi non si trova più traccia.
Sempre secondo il campione livornese, una possibile soluzione per ridurre la presenza del granchio blu potrebbe essere il commercio internazionale: ci sono infatti paesi come gli Stati Uniti in cui questo crostaceo è apprezzatissimo e valutato ad alto prezzo, perciò l’esportazione potrebbe rappresentare un notevole incentivo alla pesca di questa specie con un conseguente rientro economico.
Di seguito, il post integrale di Marco:
“GRANCHIO BLU, 38 ANNI FA Ciao Amici, qui si torna indietro nel tempo,anche troppo,correva l’anno 1985,avevo 16 anni e anche molti capelli. Quello che ho in mano è un granchio blu,pescato dal sottoscritto nel porto di Livorno, con canna da feeeder,pasturatore drennan e innesco bigattini. Si parla di 38 anni fa. Subito mi resi conto di aver realizzato una cattura insolita, aloctona,una specie pensai che era stata portata e rimasta aggrappata,a qualche nave che aveva ormeggiato in porto. Chiesi ad una persona di mia conoscenza, Goffredo del Corso,se poteva accompagnarmi all’acquario,alla terrazza,io ero minorenne, perché avrei voluto donare questo esemplare e così è stato. L’acquario, prese in consegna il granchio,mettendolo in una vasca,con una targhetta recante il mio nome, donato da Marco Volpi. Poi sono andato a visitarlo diverse volte,ed ero orgoglioso di questo mio gesto. Quindi i granchi blu c’erano anche 40 anni fa’,il primo che ha messo piede a Livorno, il Volpi l’ha beccato subito. Facile oggi parlare di granchi blu, eh!
Ciao a tutti da Marco”