Stefano Romboli, Garante dell’Infanzia del Comune di Livorno: “Che la tragedia di 16 anni fa ci sia sempre da monito per migliorare la nostra capacità di accogliere e di integrare tutte le persone”
Si è svolta questa mattina 10 agosto al Cimitero della Cigna (Lupi) la cerimonia in ricordo dei quattro bambini di famiglia rom morti tragicamente nel 2007 nel rogo della loro baracca, sotto un cavalcavia a Pian di Rota.
I bambini si chiamavano Eva, Menji, Danciu e Lenuca detta Tutsa e avevano tra i 4 e gli 11 anni.
Il sindaco Luca Salvetti, accompagnato dall’assessore al Sociale Andrea Raspanti ha deposto a nome della città un mazzo di fiori alla tomba di Lenuca , l’unica dei quattro bambini ancora sepolta al cimitero dei Lupi alla Cigna (le altre salme per volontà dei genitori sono state traslate in Romania).
Presente la mamma di Lenuca e i rappresentanti di alcune associazioni (Sant’Egidio, Don Nesi) che non hanno mai fatto mancare il loro appoggio, 16 anni fa come ora, alla comunità stravolta dalla tragedia di Pian di Rota).
“L’Amministrazione comunale – ha detto il Sindaco durante la commemorazione – vuole essere presente nel ricordo e nella memoria. Voglio salutare la mamma di Lenuca che è qua; si rinnova un dolore fortissimo che la città di Livorno fa fatica a superare. Voglio ringraziare le associazioni che ora come 16 anni fa sono presenti e danno il loro contributo in ogni istante per i bambini, per quelli che vengono da fuori.
Voglio ricordare che negli ultimi sette mesi il Comune di Livorno è stato protagonista assoluto dell’accoglienza dei migranti. Lo abbiamo fatto con il massimo impegno per la prima accoglienza, ma ci siamo interrogati su quello che accade dopo, sul percorso di integrazione che dovrebbe avvenire, e quello che è accaduto 16 anni fa è la dimostrazione di come certe volte su questo fronte ci sia un disinteresse o delle condizioni di vita che non sono quelle giuste. Da questo punto di vista abbiamo l’obbligo morale e anche concreto e sostanziale di impegnarci sempre di più”.
“Cerchiamo di impegnarci ogni giorno – ha aggiunto a sua volta l’assessore al Sociale Andrea Raspanti – perché cose come queste non debbano più accadere. Il ruolo del Terzo settore accanto all’Amministrazione comunale è fondamentale per garantire un presidio sul territorio, per consentire alle bambine e ai bambini che vivono nella nostra città il diritto di farlo, nella pienezza dei loro diritti”.
Il Garante dell’Infanzia del Comune di Livorno, anche nella sua doppia veste di presidente dell’associazione Nesi, Stefano Romboli, ha auspicato “che la tragedia di 16 anni fa ci sia sempre da monito per migliorare la nostra capacità di accogliere e di integrare tutte le persone”.