L’azienda in appalto ad ASL che si occupa di apparecchi protesici non avrebbe a disposizione i ricambi necessari
La signora Maria Lucia Castro, 63 anni, soffre di sclerosi multipla ed è riconosciuta invalida al 100%; al fianco di lei il marito, il 59enne Enrico Buggiani, che si prende cura della moglie in tutto e per tutto.
Il calvario della signora Castro è iniziato martedì scorso: il montascale che le permetteva di accedere al suo appartamento, sito al primo piano di un edificio indipendente a Cenaia, si è improvvisamente guastato, e da quel momento sono iniziate le difficoltà.
La casa in cui abitano è costituita da un appartamento al primo piano, mentre al terreno vi è il loro magazzino, dove sono stati costretti a dormire e vivere per i tre giorni successivi alla rottura del montascale nonostante l’assenza dei basilari servizi, siti al piano superiore, e di tutti gli apparecchi medici e protesici necessari per la cura di Maria Lucia.
Questo è accaduto perché l’azienda in appalto ad ASL che si occupa di apparecchiature sanitarie, la LGR Medical Service, non disponeva né del modello di montascale necessario alla signora né di un’immediata sostituzione.
Dopo vari solleciti telefonici e per e-mail del marito nei confronti dell’Ufficio Protesi di ASL, unico modo per poter comunicare con LGR, i coniugi si sono finalmente visti arrivare a casa i tecnici dell’azienda con un modello di montascale sostitutivo, che si è rivelato tuttavia inadatto alla struttura delle scale e rischioso per l’incolumità della signora.
E’ a questo punto che i due, esasperati dalla situazione, decidono a malincuore di chiamare i Vigili del Fuoco per poter avere un aiuto a salire le scale e poter tornare nell’appartamento dove c’è tutto il necessario per la cura di Maria Lucia. I pompieri hanno quindi assistito la coppia per quel giorno e per quello successivo, rilevando quanto già descritto a proposito dell’inadeguatezza del montascale sostitutivo.
Per quanto il Corpo dei Vigili del Fuoco possa essersi prodigato nell’aiutare i coniugi, purtroppo si tratta di un servizio emergenziale e non è stato possibile fare di più: per questo motivo adesso i coniugi Buggiani sono costretti al primo piano almeno fino al 3 agosto, data in cui ASL avrebbe dichiarato di poter inviare una nuova sostituzione.
Nel frattempo i tecnici di LGR sono tornati, convalidando l’inidoneità del montascale e procedendo a rimuoverlo in attesa del modello originale. Da quanto emerge, però, se anche il nuovo modello non dovesse incontrare le caratteristiche adeguate Maria Lucia e il marito sarebbero costretti ad aspettare fino a settembre, perché la LGR ha previsto una chiusura per ferie per quasi tutto il mese di agosto.
Come se non bastasse, il signor Buggiani ci riferisce di una situazione paradossale: nonostante gli stessi tecnici di LGR abbiano rimosso il montascale sostitutivo confermandone l’impossibilità di utilizzo, secondo ASL sarebbero stati invece i coniugi a rifiutare l’apparecchiatura.
Trovo assurdo quanto successo, come trovo assurdo che una ditta che opera sulle disabilità chiuda per ferie.
Ovviamente è un diritto di chi lavora, ma è un diritto anche avere la possibilità di essere seguiti da parte delle persone interessate.
Credo che tenere una squadra di pronto intervento non sia impossibile.
Il pensiero va ai politici che sbandierano la sanità pubblica italiana come faro europeo.
Siamo davvero sicuri che sia così?