Il contrasto alla costruzione del “Cubone” si è allargato anche ai nuovi progetti di cementificazione delle aree verdi livornesi. Il Comitato ha dunque scritto a tutti i cittadini
Trasmettiamo il comunicato del Comitato No Cubone.
“E’ necessario invertire la rotta.
In questi giorni la stampa locale ha dato grande risalto alla conferenza stampa sul Piano operativo e strutturale del Comune di Livorno e l’amministrazione lo presenta come un piano vincente perché – dice- ha meno cemento di quello del 2019.
Come al solito si fanno i raffronti con le amministrazioni precedenti invece di badare alla sostanza. In questi anni la situazione climatica è peggiorata all’inverosimile con disastri ambientali come siccità, alluvioni, perdita di biodiversità e molto altro, e servirebbe una decisa “inversione di rotta” come raccomandano gli organismi scientifici internazionali, puntando su un veloce accrescimento delle aree verdi come un rimedio per l’abbattimento del livello di CO2 e per contrastare gli effetti del rialzo della temperatura climatica.
In base ai dati del CNR, Livorno, si pone all’ultimo posto tra i capoluoghi della Toscana per i mq. di verde pro capite e in questa situazione si fa un piano urbanistico dove la cementificazione ancora si impone in tante zone della città, anche in quelle note a rischio idrogeologico. Tutti i livornesi, nei loro quartieri, dovrebbero chiedere più verde e rifiutare nuove cementificazioni.
La proclamata de-cementificazione delle varie aree per fare parchi, non dovrebbe essere merce di scambio per la cementificazione che si vuole fare in altre zone come, ad esempio, la costruzione del CUBONE in un’area definita dal sindaco “degradata” perché area verde. Precisiamo che tale zona ha una vegetazione spontanea da più di 25 anni, con specie arboree anche di pregio che danno rifugio a 32 specie di uccelli (censiti dalla LIPU).
Gli articoli che abbiamo letto sulla stampa cittadina in questi giorni stanno dimostrando come questo sindaco, la giunta e la sua maggioranza, non solo non tengono conto della situazione climatica sempre più compromessa, ma in alcuni casi dimostrano di non conoscere neppure la realtà dei vari quartieri come ha dimostrato l’intervento della consigliera Lucetti che ha ridotto la protesta di 900 firmatari della petizione “NO CUBONE” ad una protesta di un “condominio”, o come il consigliere Fenzi che sulla stampa denuncia l’aggressione al viceparroco della chiesa della Leccia dicendo che nel quartiere mancano punti di aggregazione per i giovani, confondendo i due diversi quartieri Leccia e Scopaia.
Il “CUBONE”, che a detta dell’amministrazione dovrebbe colmare il vuoto di tali spazi di aggregazione, in realtà è una megapalestra gestita da società sportive e quindi a pagamento.
L’aggregazione di quartiere non ci può essere se non con strutture libere e gratuite. Inoltre, non ci stanchiamo di ribadire che il CUBONE non è una palestra a dimensione di quartiere ma un impianto sportivo con un bacino di utenza anche regionale con tutto quello che ne consegue: inquinamento acustico e ambientale, peggioramento della qualità della vita dei cittadini residenti che certamente nella loro scelta abitativa non chiedevano, a differenza di quanto sostenuto dall’assessorato Viviani, un “pezzetto di città” in periferia.
In conclusione, da quanto emerge dalle ultime dichiarazioni sulla stampa, pensiamo che il sindaco non possa permettersi di accusare i cittadini facenti parte di un comitato che si impegna ed è attivo per migliorare il proprio quartiere, di fare “campagna elettorale da quattro soldi” (il Tirreno 19/7/2023). Siamo persone di diversa estrazione culturale, sociale, politica che difendono e difenderanno, a torto o a ragione, le proprie idee ma vogliamo ricordare che il Sindaco dovrebbe essere, il sindaco di TUTTI i cittadini labronici.
Infine, invitiamo i livornesi a fare una passeggiata in via San Marino, a vedere dove vogliono costruire il CUBONE, entrare all’interno dell’area, per rendersi conto di persona del verde che vorrebbero distruggere.”
COMITATO NO CUBONE