Ormai da mesi i fruitori della piscina denunciano situazioni indecorose e pericolose nella piscina comunale
E’ avvenuto ieri, sabato 22 luglio, un incontro in Comune richiesto formalmente dall’utenza della piscina Camalich – Neri e accolto dal consigliere Alessandro Perini.
La vicenda si trascina ormai da mesi: già a maggio scorso lo stesso consigliere Perini aveva reso noto il crollo di una sezione di muro della piscina comunale che aveva causato il ferimento di un bambino, ma lo stato di degrado che la struttura sta vivendo ha radici ancora più distanti.
E’ datata infatti 23 gennaio 2023 la lettera che l’utenza ha inviato alle istituzioni, a firma di Marco Biondi(tra i presenti ieri), e che sinteticamente espone il sentimento condiviso da chi usufruisce come cittadino della piscina.
In primo luogo viene sottolineato come la struttura, essendo comunale, sia finanziariamente supportata dalla collettività, ovvero con l’impiego di risorse pubbliche; nonostante questo, dall’ingresso della nuova gestione “Livorno Aquatics” si stanno verificando situazioni e comportamenti che, secondo la delegazione, sono tesi a scoraggiare l’uso dell’impianto da parte dell’utenza pubblica in favore esclusivo degli atleti iscritti alla Federazione.
Ed è proprio sulla natura “federale” della vasca da 50 metri che si avvita la giustificazione della società che ha in gestione la piscina: in quanto impianto sportivo dedicato agli atleti si privilegerebbe dunque questo tipo di utenza a scapito di tutti gli altri, costretti quindi a sfruttare in massa la vasca da 25 metri.
Se già questo da sé costituisce un grave disagio, al punto da minare l’incolumità di chi frequenta l’impianto, i delegati denunciano altre numerose situazioni che avvalorerebbero l’idea di un tentativo, da parte di “Livorno Aquatics”, di allontanare i fruitori pubblici dalla struttura senza metterli alla porta platealmente.
I delegati, nella voce di Marco Biondi, Lola Lo Conte, Alberto Guideri ed altri presenti, denunciano quanto segue:
Spogliatoi inutilizzabili in quanto fatiscenti, sprovvisti di porte che garantiscano la privacy, addirittura misti; maschi e femmine, di qualsiasi età e condizione, usano lo stesso spazio.
Docce con timer cortissimo e gelate, presenza di infestanti quali blatte e scarafaggi, orari di frequentazione resi impossibili per il gran numero di frequentatori che vengono direzionati in massa in un’unica vasca.
Inoltre sussiste il grave disagio di chi, con disabilità o condizioni fisiche che richiedono una terapia legata al nuoto, si trova a dover condividere tutto quanto sopra citato, trovandosi dunque a dover rinunciare alle attività che pure sono loro state prescritte dal medico.
L’incontro con Perini è infine un ulteriore passo per riuscire a portare all’attenzione delle istituzioni questa vicenda; nel frattempo Marco Biondi ha portato fin dentro le sale del Comune una raccolta firme, che al momento raccoglie circa duecento adesioni, per avvalorare la lotta che stanno portando avanti.