Pochi alberghi, ricezione quasi del tutto assente e aziende pronte a trasportare i passeggeri delle navi lontano dalle strutture cittadine
Sono voci che ricorrono ogni estate da anni tra i commercianti e i cittadini che vivono questa situazione come un disagio: il turismo a Livorno è spinto altrove, non in città, non verso le attrazioni che pure ci sono.
E questo è evidente ora più che mai, con la crescita esponenziale dei viaggiatori, specie i croceristi, che a seguito della pandemia hanno dato nuovo slancio al settore stipando navi e aerei, diretti un po’ ovunque; il che, per un paese a forte vocazione turistica come l’Italia, si traduce inevitabilmente in un forte afflusso di persone pronte a riempire strade, vie, siti storici, spiagge e scogliere portando enormi flussi di denaro. Ovunque, ma non a Livorno.
La situazione era già nota da prima del lockdown (ché ormai è questa la distinzione da farsi, il pre e il post): proprio come accade adesso, le crociere ormeggiavano in porto, fiumi umani ne discendevano e prontamente venivano imbarcati su schiere di bus con destinazioni varie, ma sempre al di fuori del circondario cittadino (Pisa, Firenze e Lucca tra le mete più gettonate).
Adesso che l’afflusso umano è più intenso questa pratica si è fatta ancor più pesante, al punto che basta chiedere ai turisti di passaggio nelle vie del centro per capire qual è la realtà: se li si vede far foto al Duomo o al Mercato Centrale è perché così sono stati consigliati dai solerti operatori turistici, per spezzare l’attesa del prossimo bus che li caricherà.
Pur vero e impossibile da negare quanto Livorno abbia una fortissima carenza strutturale in termini di posti letto in albergo, che neppure il fioccare di bed’n’breakfast e affitti brevi riesce a tamponare, tuttavia questo non giustifica il fatto che il turista medio, quello massivo, non si spinga mai oltre le strade del centro.
E non finisce qui: se già i pochi benefici in termini economici finiscono col riversarsi quasi esclusivamente nell’area di qualche chilometro intorno al Municipio, la medesima area si trova quasi costantemente sottoposta ad uno stress urbano di proporzioni preoccupanti.
Come descrive Luca Ribechini, Presidente dell’Associazione Livorno Porto Pulito ASP, in un suo recente post, questo selvaggio smistamento umano produce effetti devastanti in quanto a smog.
Qui il link al post:
La pittoresca quanto accurata descrizione di Luca fa emergere il quadro preoccupante di una situazione mai risolta, e che adesso richiede un intervento.