Miki Wu, giovane imprenditore Sino-Italiano e maestro di sushi che si è subito innamorato di Livorno
Da molti anni ormai, Sakura rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati di cucina giapponese. Situato sotto i portici di Piazza Grande, è uno dei primi ristoranti a tema nella città e forse il più noto. Da meno di un anno, è gestito dal giovane imprenditore Michilin Wu, o più semplicemente Miki per gli amici. A soli 23 anni, Miki ha rilevato l’attività con idee molto chiare sul futuro.
Michilin ha vissuto e studiato Ragioneria a Milano, alternando sessioni di studio ed esami ad un lavoro part-time durante il fine settimana che gli ha permesso di approcciarsi al mondo della ristorazione e, soprattutto, all’arte del sushi, maestria che oggi padroneggia e ripropone alla sua clientela.
L’amore per Livorno è stato immediato, proprio per questo ha scelto di rilevare il locale di Piazza Grande. – “C’è tantissima energia qui, le persone sono accoglienti e calorose” – dice Miki, parlando della nostra città e della sua decisione di trasferirsi lasciando Milano. – “Non ci ho pensato due volte quando sono stato qui per la prima volta, e non ho mai avuto ripensamenti.” –
Dalle sue parole è chiaro quanto la produzione di questa tipologia di piatto, da anni apprezzatissimo in Occidente, sia per lui molto importante: è suo preciso desiderio, infatti, che venga superata l’idea del sushi da “all you can eat” in favore di una maggior ricercatezza, sia nel pregio e nella qualità delle materie prime che nella stessa lavorazione.
Per riuscire a mantenere costi accessibili nonostante l’alta qualità delle materie, Michilin fa mostra di grande lungimiranza e attento calcolo: prevede infatti di restare in bilancio pari almeno per i primi anni, in modo da presentare al pubblico una versione del sushi non più industriale ma di eccellenza.
Persino l’incendio accidentale che ha colpito il locale nel gennaio del 2023 non ha interrotto i piani del giovane titolare. Grazie a impegno e dedizione, Miki ha impiegato mezzi e risorse per realizzare il suo sogno. Con l’aiuto degli amici livornesi, il locale ha potuto riaprire a metà marzo.