Per lui il premio da 10 mila euro, chiusa la 14 esima edizione del concorso di arte contemporanea
È di Giovanni Chiamenti classe 1992 proveniente da Verona la quattordicesima edizione del Premio Combat. Il giovane artista si aggiudica il primo premio e la borsa di 10 mila euro grazie alla sua opera, una scultura realizzata in ceramica raku, termoplastica, sabbia nera, vetro e ferro, custodita dentro una teca di vetro.
“Un’opera che guarda alla svolta ecologista e sostenibile, che parla di tematiche odierne come lo smaltimento delle microplastiche e lo fa con una notevole eleganza”, sentenzia la giuria nella motivazione del premio. Con la premiazione si chiude quindi anche l’esposizione iniziata a villa Mimbelli il 17 giugno con le opere degli 80 partecipanti provenienti da tutto il mondo divise in cinque sezioni, ovvero pittura, grafica, fotografia, scultura e video. L’appuntamento per il Combat Prize è per il prossimo anno.
Il concorso livornese dedicato all’arte contemporanea si propone di ricercare, documentare e andare in anticipo sulla ricerca artistica e sui nuovi strumenti, dare visibilità agli artisti, in particolar maniera i più giovani, per valorizzarne attraverso il confronto, professionalità e percorsi.
Gli altri premi
Tra i premi con valore di riconoscimento e non in denaro, proprio in senso di crescita, studio e sviluppo dell’arte contemporanea e dei suoi percorsi professionali, oltre al premio della giuria popolare assegnato a Gemma Mazzotti, l’organizzazione ha assegnato anche gli interessanti “Premi Galleria”, importanti per dare una prospettiva di crescita agli artisti, in cui i rappresentanti delle gallerie d’arte moderna di Lucca, Brescia, Romania, Bologna, Ravenna, Mestre, hanno offerto in premio un percorso espositivo ai vincitori all’interno delle loro gallerie.
Gli altri premi assegnati, ognuno per ogni categoria, sono stati vinti da: Giulia Mangoni di Frosinone classe 1991 per la pittura, dal giovane pontederese del ’99 Marco Mandorlini per quanto riguarda la grafica, dal duo romano “Vaste Programme” per la fotografia, dal bulgaro del 1994 Aleksandar Petkov per la scultura e dalla bresciana Sabrina Zavolini del 2000 per la categoria video.
Il Premio Combat è realizzato in collaborazione con il Comune di Livorno, la Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, l’azienda lucchese Poliart, la casa editrice Sillabe e l’associazione culturale livornese Blob Art.