Chiarezza di intenti e rifiuto di alleanze strategiche: Una risposta decisa da Potere al Popolo al Partito Democratico
Abbiamo letto l’intervista del segretario del Partito Democratico Federico Mirabelli e come Potere al Popolo abbiamo ricevuto un invito a dei colloqui con il PD in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno.
Vogliamo subito chiarire che da parte nostra non c’è alcuna intenzione di trovare una alleanza politica strategica per “mettere un argine alla crescita delle destre in Toscana”. Crediamo fermamente che questa avanzata delle destre a livello amministrativo e nazionale, sia figlia di un malgoverno del PD.
Il cambio ai vertici del PD nessuno lo ha visto arrivare, ma non nel senso che ha inteso la Schlein, ma proprio perché nulla è cambiato, né riguardo al posizionamento politico nazionale ed internazionale, né rispetto alle segreterie e ai politici locali. Una manovra gattopardesca segno di inarrestabile crisi interna ed esterna, che sa tanto di liquefazione politica inarrestabile.
Come diceva Gramsci “La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi piú svariati.”
Vogliamo comunque entrare nel merito degli argomenti che il Partito Democratico ci ha sottoposto nel suo invito, specificando che in questi ultimi 30 anni Livorno ha subito una devastazione economica, ambientale, occupazionale ed abitativa senza precedenti, segno di una completa mancanza di visione strategica riguardo al futuro che si presentava davanti. Nessuna lungimiranza, ma governicchi che hanno riprodotto le medesime politiche in favore di imprenditori o cooperative più o meno amiche, una cementificazione senza precedenti che è continuata indisturbata anche in questi 4 anni come se l’alluvione del 2017 non avesse insegnato niente, come si vede dall’ultimo Piano Strutturale.
Analoga è la situazione della sanità cittadina dove si sono persi centinaia di posti letto e grandissime capacità medico sanitarie ogni giorno sembrano abbandonare la nostra città. Tempi di attesa lunghissimi per visite ed esami e come se non bastasse, politici del Partito Democratico che tagliano sorridenti i nastri di cliniche private che erogano servizi a pagamento. Non possiamo neanche dimenticare il mancato referendum sulla sanità impedito dal presidente della Regione Enrico Rossi dopo la regolare raccolta di oltre 55 mila firme in due mesi nel 2015, che chiedeva un servizio sanitario equo e accessibile, si batteva contro i tagli alla sanità e la riduzione del personale, chiedendo infine l’abrogazione della legge 28/2015 che ha ridotto da 12 a 3 le aziende di Unità Sanitaria Locale ed ha aperto al privato nella sanità.
Nessuna notizia anche rispetto alle famose case della salute, ormai un miraggio sanitario.
Chiudiamo con la questione dell’emergenza abitativa e non possiamo non ricordare che un enorme tampone a questa situazione drammatica dopo la crisi del 2008 è stata messa proprio dai movimenti e dai sindacati inquilini che tanto sono stati demonizzati per aver trovato casa a famiglie disperate con bambini, senza mai essersi permessi di togliere una sola casa popolare da assegnare ad altre famiglie, ma ridando vita a spazi abbandonati e in disuso. A Livorno per le politiche del Partito Democratico, le case popolari che negli anni ’80 erano circa 12 mila, oggi sono meno della metà. Seimila case popolari in meno senza mai preoccuparsi di riprendere soprattutto a livello regionale, a costruire edilizia residenziale pubblica, ma dando sempre concessioni a costruzioni di edifici privati che hanno contribuito al caro affitti tanto denunciato in questi giorni in tutta Italia soprattutto dagli studenti.
Insomma, un disastro lento e inesorabile che apre le porte al panico del Partito Democratico che è a nostro avviso la causa del problema e non la soluzione.
A tal riguardo alle prossime elezioni non avremo difficoltà ad andare anche da soli se l’alternativa dovesse essere governare con il PD.