Il GNL sarà decisivo per la sostenibilità ambientale ed economica nei prossimi anni e non frenerà le rinnovabili
L’edizione 2023 dell’Italian LNG Summit – Sustainability, Market, Stakeholders, si è tenuta ieri a Roma, nella cornice del Museo dell’Ara Pacis. L’incontro, organizzato e promosso da OLT Offshore LNG Toscana – con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), Proxigas, Gas Infrastructure Europe e SIGTTO – ha riunito allo stesso tavolo relatori internazionali e nazionali, in rappresentanza di Istituzioni, associazioni di settore e aziende, per fare il punto sullo scenario europeo degli operatori del settore e sul futuro del GNL tra sicurezza degli approvvigionamenti e transizione energetica.
In termini generali, la parola d’ordine emersa con decisione tanto da parte dal fronte internazionale quanto da quello nazionale, lato imprese e associazioni, è stata “sovraccapacità”. Una capacità di gas naturale liquefatto, superiore anche al fabbisogno interno non deve preoccupare, dobbiamo essere in grado di gestire la sovraccapacità di GNL.
I lavori sono stati aperti dall’Amministratore Delegato di OLT, Giovanni Giorgi, che ha evidenziato come:
“Il sistema gas italiano ha tenuto bene agli shock del mercato e ha dimostrato l’importanza di una pianificazione lungimirante sempre più orientata verso investimenti finalizzati all’indipendenza energetica. Il Terminale OLT – ha aggiunto Giorgi – è la dimostrazione di come si possa conciliare sviluppo, sicurezza e sostenibilità ambientale. Quest’anno festeggeremo i 10 anni di attività, la nostra grande soddisfazione non è solo quella di essere un’infrastruttura strategica che fornisce un contributo importante alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti di gas, ma è anche quella di essere riusciti a creare una relazione solida con il territorio nel quale operiamo. Stiamo valutando l’opportunità di estendere la vita del nostro rigassificatore oltre la scadenza ventennale del 2033, per altri 10-15 anni, a fronte di un naturale revamping dell’impianto”.
Dalla prima tavola rotonda, cui hanno preso parte Roxana Caliminte, Deputy Secretary General, GIE; Ian Revell, Chief Executive Officer, SIGTTO; Marcel Tijhuis, Business Developer, Gasunie e Daan Velter, Managing Director, EemsEnergyTerminal, è emerso che l’Europa sta proseguendo la politica degli investimenti nelle infrastrutture del GNL, al di là della crisi attuale. Il tema della decarbonizzazione è sicuramente centrale e, in tale ottica, si continua a lavorare per adottare combustibili sempre più green; tuttavia, la crisi che ancora stiamo vivendo impone uno sguardo attento anche al tema della sostenibilità economica.
Anche nel secondo momento di confronto, che ha visto la partecipazione oltre che dell’AD Giorgi anche di: Liliana Panei, MASE; Massimo Ricci, Direttore Divisione Energia, ARERA; Marta Bucci, Direttore Generale, PROXIGAS e Elio Ruggeri, LNG Business Director, Snam e Presidente di OLT, si è tornati a porre l’accento sul tema delle infrastrutture e di come il costo delle stesse superi di gran lunga quello di non realizzarle. La guerra ha fatto deflagrare la fragilità del sistema, la cui crisi era iniziata ben prima. Negli anni è stato sottostimato il tema della sicurezza energetica, il sistema deve essere più flessibile.
Ha affermato Elio Ruggeri:
“Fino ad oggi, l’Italia e l’Europa rappresentavano un mercato cosiddetto di ‘ultima istanza’ in sintesi, il vecchio continente acquistava ciò che avanzava dal mercato asiatico. In questa fase storica e nel prossimo futuro, diminuirà l’apporto del gas russo e non sarà più possibile contare su altre fonti fossili come il carbone. L’Europa dovrà essere in grado di intercettare il gas che farà rotta verso l’Asia. Nel 2022, il gap di GNL è costato oltre 10 miliardi di euro; ora il costo a MWh è passato da 300 a 30 euro, ma rimane comunque alto. La sovraccapacità è un elemento di sicurezza del sistema, i rigassificatori dovranno essere flessibili e competitivi”.
A riprova di come l’industria del GNL possa essere concretamente sostenibile, il Bilancio di Sostenibilità 2022 di OLT, presentato da Marika Venturi, responsabile commerciale e delle relazioni istituzionali della Società, ha messo in luce una serie di performance di eccellenza da un punto di vista della sicurezza e della sostenibilità ambientale. “OLT – ha sottolineato la Venturi – ha ottenuto anche la Registrazione Emas e sin dalla sua entrata in funzione nel 2013, l’operatività del Terminale è controllata dagli enti pubblici di riferimento. Le prestazioni del nostro rigassificatore acquistano ancor più valore – ha aggiunto Marika Venturi – tenuto conto che stiamo lavorando al 100% della capacità e che sono stati già allocati tutti gli slot di rigassificazione fino al 2027”.
Hanno chiuso i lavori gli interventi di Igneo Infrastructure Partners e Snam, soci di OLT.
“La società che rappresento – ha dichiarato Marcus Ayre, Partner, Head of Europe di Igneo Infrastructure Partners – investe in infrastrutture caratterizzate da un impegno costante in: salute e sicurezza sul lavoro; miglioramento delle performance ambientali; diversità, equità e inclusione; elevati standard di governance societario; coinvolgimento dei dipendenti. OLT è sempre stato caratterizzato da questi tratti e noi abbiamo supportato investimenti per il miglioramento di queste politiche”.
Massimo Derchi, Chief Industrial Assets Officer di Snam ha infine dichiarato:
“È fondamentale essere ambiziosi nei piani futuri e concentrarsi sulle rinnovabili, ma è altrettanto importante prepararsi a scenari in cui questi target non si riescano a raggiungere. Dobbiamo essere pronti a scenari di resilienza. La sicurezza energetica non può essere subordinata alla competitività e alla transizione”.
FONTE: Ufficio stampa c/o Verdesi and Partners