Sull’avviso aumento dello squalo di 3 metri a largo della costa livornese interviene il biologo dell’Acquario di Livorno Giovanni Raimondi
Squalo Bianco o no si è parlato molto sui social e sui media anche nazionali, persino con una nota dell’Ansa, dell’avvistamento di due giorni fa di uno squalo di circa 3 metri vicino alle coste livornesi. Se non ci sono prove certe a causa della scarsa qualità del video che si tratti del leone dei mari famoso per la serie di film horror anni 80 di Steven Spielberg o di un suo “parente” della famiglia dei Lamnidi, a intervenire per fare un po’ di chiarezza tra le chiacchiere da social, le facili battute e un pizzico di paura e di allarmismo figlio di una controcultura sbagliata e purtroppo non solo cinematografica, è il biologo dell’Acquario di Livorno Giovanni Raimondi, torinese di 48 anni da 14 nella nostra città:
“Facciamoci uno squalo per amico”
“Il video purtroppo non è molto chiaro e non si può affermare con certezza se si tratti di uno Squalo Bianco o di un’altra specie. Il filmato lo abbiamo visionato insieme ad altri colleghi dell’Arpat e della Regione Toscana e non c’è stata maniera di identificare con certezza l’animale.
Il messaggio che deve passare comunque, al di là del fatto se si tratti di uno Squalo Bianco o meno, è per una battaglia che già stavamo combattendo a favore degli squali e della loro riabilitazione e questo deve passare come volere di tutta la comunità scientifica e non solo da parte dell’Acquario di Livorno.
I denti e la bocca dello squalo si aprono solo per fame, soprattutto per i banchi di tonni, altre scene da film che possono creare allarmismi vanno allontanate. Gli avvistamenti nel mar Mediterraneo sono assai rari ma molto importanti perché lo squalo è un anello fondamentale per la biodiversità marina per il nostro mare che vanta la più alta concentrazione di specie del Mediterraneo e fa parte del Santuario “Pelagos”. Facciamoci uno “squalo per amico”, questo è il nome di un progetto che stiamo e stavamo portando avanti già da prima, no all’allarmismo sì alla tutela del valore di questo animale”.