Gli ospiti del progetto SAI provengono da numerose diverse nazioni: Senegal, Camerun, Nigeria, Gambia, Ghana, Pakistan, Ucraina, Bangladesh, Marocco, Togo, Costa d’Avorio, Tunisia, Mali, Siria, Guinea, Egitto, Albania e Afghanistan
“Una nuova città, la nostra!”: è il titolo scelto per l’iniziativa a cui parteciperanno lunedì 12 giugno i richiedenti asilo politico e rifugiati e i minori stranieri non accompagnati accolti nel progetto SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), di cui il Comune di Livorno è titolare e la Fondazione Caritas Livorno ETS e la Cooperativa Sociale Odissea sono enti attuatori.
Sono in tutto 65 gli ospiti che, grazie anche alla collaborazione del Comitato Palio Marinaro, saliranno sul battello che li guiderà alla scoperta di Livorno, attraverso “il giro dei fossi”, che stavolta non avrà il tipico connotato turistico, bensì assumerà la dimensione di “strumento di integrazione”, oltre che segno di speranza.
Due le partenze, una alle 18 e l’altra alle 19, precedute alle 17 alla sede del Comitato del Palio Marinaro (scali Finocchietti) da un momento dedicato ai saluti istituzionali e alle riflessioni proposte dai ragazzi.
“Troppo spesso negli ultimi anni abbiamo assistito a tristi immagini televisive di barconi alla deriva nel Mediterraneo. La nostra città ha una storia diversa e qui le barche, i barconi, i gozzi, fanno parte della vita di ogni giorno e, oggi, testimoniano la possibilità di un futuro diverso da quello delle morti in mare” dichiara l’assessore al Sociale Andrea Raspanti.
Gli ospiti del progetto SAI provengono da numerose diverse nazioni: Senegal, Camerun, Nigeria, Gambia, Ghana, Pakistan, Ucraina, Bangladesh, Marocco, Togo, Costa d’Avorio, Tunisia, Mali, Siria, Guinea, Egitto, Albania e Afghanistan.
“Molte delle persone accolte nel progetto – dichiarano gli operatori del progetto – vivono in città già da qualche anno, alcune di loro si sentono livornesi a tutti gli effetti e, attraverso questa iniziativa, potranno conoscere la storia della città e le relative origini multiculturali che possono rappresentare il punto di partenza per lo sviluppo della Livorno del futuro, che come un tempo, sia una società interculturale, accogliente, sintesi delle diverse culture dei cittadini che la abitano”.
L’iniziativa, pensata e costruita dagli operatori del progetto insieme al Servizio Sociale Professionale del Comune di Livorno, è l’esito di un percorso di lavoro condotto da educatori, psicologi ed educatori specializzati che sono andati alla ricerca di valori etici condivisi tra le diverse culture di origine e quella italiana.
FONTE: COMUNE DI LIVORNO