Avvenuta questa mattina in Piazza Magenta la tradizionale commemorazione ai Caduti

I rappresentati degli ordini istituzionali e membri delle Forze Armate si sono riuniti questa mattina per l’annuale Festa della Repubblica. All’ombra del Monumento ai Caduti si è svolta la commemorazione scandita dalla banda musicale della Marina Militare, mentre gli alti funzionari del Consiglio Comunale si avvicendavano al tradizionale passaggio presso la corona d’alloro benedetta e veniva issata la bandiera nazionale.
Durante l’orazione non è mancato un passaggio riguardo alla situazione ucraina, il cui messaggio è stato un monito al mantenimento della memoria degli orrori che anche il nostro Paese ha sofferto a causa della guerra.
Per il sindaco Luca Salvetti, l’importanza di questa celebrazione sta in un “fil rouge” che parte dal 1946, con tutti i valori connessi alla scelta repubblicana confluiti nella Costituzione, fino ad arrivare al moderno percorso europeo che esalta il significato di libertà, democrazia, solidarietà e rispetto dei diritti di tutti.
Sempre dalle parole del Primo Cittadino, la città di Livorno è in prima fila nel rispetto di questi valori, motivo per cui questa celebrazione costituisce una ragione di fierezza per la comunità livornese e uno sprone all’impegno di tutti per far sì che il nostro sia un esempio di rispetto universale.
A proposito dell’importanza della memoria, dello stesso avviso si è dichiarato Massimo Bianchi, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia, sottolineando che in questa giornata si celebrano molti aspetti del nostro passato: oltre al passaggio dalla monarchia alla forma di Repubblica in questa data avviene infatti anche il primo voto alle donne. In virtù di questo, continua Massimo Bianchi, è necessario riportare questa ritualità in un contesto di partecipazione popolare che possa coinvolgere soprattutto i giovani; per fare questo occorre adeguarsi ai tempi e non adagiarsi a un senso storico che potrebbe essere mutato nel corso del tempo. L’esempio ci arriva proprio dal superamento della monarchia verso una democrazia rappresentativa, che è ad oggi la grande rivoluzione che il nostro Paese ha vissuto.