Noi ci siamo stati: il nostro pensiero e le voci dei partecipanti
Nella serata del 25 maggio abbiamo partecipato da spettatori a “Scaraventati”, il nuovo spettacolo della Mayor Von Frinzius presentato e diretto da Lamberto Giannini, Silvia Angiolini e Rachele Casali, con la consulenza artistica di Valentina Pardini e la direzione di palco di Francesco Pacini Nella splendida cornice del palco del teatro Goldoni abbiamo assistito alla premiazione della compagnia da parte del sindaco Luca Salvetti e di Radio Incontro, dopodiché la compagnia ha ancora una volta dato mostra d’intensa coesione e fermo impegno in un genere di spettacolo che, nonostante persegua linee e stilemi rodati e spesso rimessi in campo, riesce a non risultare mai trito anno dopo anno.
Iniziamo partendo dal comparto tecnico: la compagnia ha sempre avuto una regia eccellente nella scelta e nell’impiego dei prop di scena, ma stavolta è riuscita a superarsi, specialmente nell’utilizzo sapiente delle luci e delle ombre. Se riguardo a questo vanno elogiati i tecnici del Goldoni, un plauso va anche alla scelta registica a proposito di alcune trovate di grande effetto. Sul fronte musicale non sono stati da meno nessun brano risulta incoerente o sprecato, a partire dai pezzi puramente “ballabili” (come Funky town), per passare attraverso fasi di passaggio con Franco Battiato e Rino Gaetano, Muse e infine una scelta apprezzatissima dal sottoscritto, il brano più struggente dei Band of Horses (The Funeral), sapientemente dosato in una scena assai toccante Lodevole, in questo senso,
l’economia dei tempi da parte di tutti gli attori e attrici nel saper inserirsi e poi dissolversi in una precisa scaletta il cui minutaggio è dettato proprio dal crescendo delle musiche. Proprio coloro che calcano il palco danno inoltre prova di grande unità e fiducia reciproca nella sincronia dei movimenti, apparendo a tratti come un corpo unico; il corpo come mezzo espressivo è infatti un aspetto fondante dell’intero assetto narrativo, ancor più delle parole che vengono dosate e
soppesate, usate con parsimonia in una linea poetica purché abbiano un reale peso emotivo.
Che cos’è, infine, “Scaraventati”? Chi conosce gli spettacoli della Mayor Von Frinzius può ormai immaginarne il districamento
attraverso gli atti, ma ciò che rende unico ogni spettacolo è la linea sottile che lega tutta l’esperienza La compagnia non desidera mettere in scena la disabilità e le sue conseguenze, piuttosto elevarne le forme, le personalità, i colori e l’idea semplice che ovunque, e in chiunque, batta un cuore ci siano anche bisogni, desideri e manchevolezze. In questo spettacolo è già la scenografia a darci un indizio oggetti dimessi rotti e consunti come portati via dal vento e dalla pioggia incombono sul palco, ormai non più utili al loro scopo e abbandonati. Nelle emozionate parole, talvolta rotte dal pianto, dei performatori il messaggio appare lentamente e inesorabilmente chiaro: stiamo assistendo alla fine di un amore, del ritrovarsi improvvisamente soli e di sentirsi indifesi contro le sferzate del vento e della pioggia, come il ramo d’albero spezzato in fondo al palco ci aveva suggerito sin dal principio.
Il grande motore della compagnia potrebbe risiedere proprio in questo, nell’intenso coinvolgimento dei suoi partecipanti che cosi palpabilmente trasmettono al pubblico, cosi abbiamo chiesto direttemente a loro.
Eleonora, 18 anni, in compagnia dallo scorso anno descrive ad esempio la difficoltà di valutare dal
buio delle quinte come stia procedendo lo spettacolo, perché sono moltissimi i dettagli di cui tenere conto. L’impatto del palco è per lei stato un momento entusiasmante, a seguito del quale ha provato maggior carica per gli eventi successivi.
Barbara, 54 anni, veterana della Mayor ha percepito il tempo scivolare via: le è parso che lo spettacolo fosse durato niente più di venti minuti, forse perchè lo spettacolo è proceduto molto bene, forse perché l’atmosfera nelle quinte è stata distesa e, soprattutto, coesa. Giacomo, 33 anni, al suo primo spettacolo ci racconta invece di aver provato la stessa sensazione che proverebbe durante una finale del suo sport, il rugby
Ringraziando sentitamente tutto lo staff e la compagnia, torneremo presto a parlare con i membri della Mayor Von Frinzius, che da domani sarà a Monza.