“Lo vedevamo sempre per strada”
Livorno, 17 Maggio 2023- L’arresto del maniaco persecutore 47 enne che aveva molestato una bimba livornese di 11 anni è la fine di un incubo e il ritorno alla normalità. A parlare è la mamma, testimone di un’esperienza terribile.
“Nella vita può capitare di tutto e caso ha voluto che dopo i primi episodi ce lo trovassimo addirittura dietro casa nostra due anni fa dopo il trasloco. Lo vedevamo sempre per strada”.
Le persecuzioni sono iniziate nel marzo 2019 su una chat on line, in cui il maniaco è riuscito ad attrarre l’attenzione della bambina ingannandola.
“Si fidava ciecamente di lui, ha fatto finta di essere amico di suo padre ed è riuscito a farla sentire al centro dell’attenzione”.
Dopo l’agguato agli spogliatoi della scuola la prima condanna ai domiciliari per un anno e due mesi, adesso finalmente il carcere dove verranno completati i due anni e quattro mesi di cui la metà è già scontata.
“Niente di più di quello che si meritava”
“La prima condanna è stata una pena ridicola, quella persona ha continuato ad essere libera e potenzialmente pericolosa, poiché si trattava di una persona recidiva, e i domiciliari sono serviti solo a preservarlo dalle botte della gente. Che io sappia non è stato nemmeno avviato a un percorso di recupero. È un miracolo che non sia successo qualcosa di grave e io stessa mi sono detta va già bene che non abbia perso la testa anche io, certe volte mi veniva la voglia di andare in giro con un martello in macchina. Quello che mi sento di dire è che non ha avuto nulla di più di quello che si meritava”.
“Torniamo ad andare avanti”
“Nessuno può capire cosa possa scattare nella mente di una bambina di 11 anni in queste situazioni. Fortunatamente mia figlia dopo i primi momenti non ha avuto bisogno di un supporto psicologico. Non potevamo mai lasciarla a sola per farsi un giro con le amiche nel suo quartiere o uscire da scuola. Adesso riprenderemo ad andare avanti”