Ecco l’intervista all’organizzatore della White Company, Giuseppe Pugliese
Nel giorno d’apertura della seconda edizione del festival “Medieval Leghorn” abbiamo incontrato Giuseppe Pugliese, il suo ideatore e promotore. Dalle origini e scopi della compagnia di rievocazione fino al pensiero sulle critiche mosse all’organizzazione della Fortezza Nuova, ecco cosa ci ha raccontato.
Giuseppe, raccontaci della White Company.
“White Company nasce a Livorno nell’aprile del 2015 con lo scopo di qualificare una realtà ben nota nella Toscana del 1400, cioé una compagnia di ventura multiculturale fondata dal condottiero John Hawkwood durante la Guerra dei Cent’anni. Noi come associazione abbiamo voluto riportarla in vita per valorizzare il lavoro di tutti quei ragazzi che desiderano fare divulgazione della storia del quattordicesimo e quindicesimo secolo; è sempre l’associazione a fornire ai ragazzi il materiale e l’equipaggiamento di cui hanno bisogno, nel rispetto della visione pionieristica di Hawkwood che preferiva investire sul proprio capitale umano anziché limitarsi a spartire i guadagni tra i comandanti.”
Chi sono gli iscritti, e come si inseriscono?
“E’ previsto un anno di prova gratuito per ogni nuovo iscritto, e dall’anno successivo l’unico costo di iscrizione è di 50 euro l’anno, mentre è la Compagnia a sostenere tutti i costi relativi al materiale, gli equipaggiamenti e tutto quanto consegue la creazione di un festival. Adesso siamo in 55, in larga parte giovani e giovanissimi di tutta Italia che possono fare esperienza nell’ambito delle rievocazioni storiche.
Quindi White Company viene finanziata principalmente dai festival che proponete.
“Esattamente. L’unico costo per gli iscritti è di 50 euro l’anno e l’equipaggiamento che potrebbero voler comprare in autonomia, a loro totale discrezione. La Compagnia si autofinanzia attraverso i festival che portiamo non solo in tutta Italia, ma anche all’estero: siamo stati in Inghilterra, Francia, Germania, persino in Russia e Polonia.
Cosa ne pensi delle critiche mosse dalla cittadinanza riguardo alla gestione della Fortezza, in particolare riguardo alla possibilità di accesso al parco durante un evento a pagamento?
“Vorrei fare un ragionamente da livornese, prima che da promotore del festival: fin quando la Fortezza Nuova è stata suolo pubblico, è stata lasciata chiusa o comunque in condizioni di degrado. Un luogo come questo ha costi di mantenimento molto elevati, quindi capisco che possano essere state fatte altre scelte sicuramente prioritarie; anche se sono state fatte opere di volontariato, come ad esempio l’area dedicata ai cani, è mancata la necessaria cura della struttura nella sua interezza.”
Quindi la “privatizzazione” della Fortezza è un beneficio o una deprivazione verso i cittadini?
“Parlando di costi, solo per la manutenzione ordinaria dovrebbero aggirarsi intorno ai 90.000 euro al mese; certo, la società titolare (Fortezza Village, n.d.r.) è un ente privato e in quanto tale mira al proprio guadagno che ottiene attraverso gli eventi, e io credo che rispetto ad altri anni l’area di Fortezza Nuova sia adesso molto ben fruibile proprio grazie a questi eventi, mai stati possibili fin quando era suolo pubblico, e i loro promotori che devono necessariamente pagare per occupare il suolo e quindi permettere poi alla società titolare di poter eseguire tutti quegli interventi che migliorano la fruibilità del parco. E’ vero, nell’arco dell’anno ci sono molti giorni dedicati agli eventi per i quali è necessario pagare per avere accesso, ma considerando i benefici in termini di sicurezza e vivibilità credo sia un buon bilanciamento”.
Ringraziando Giuseppe Pugliese e la White Company per la disponibilità, ricordiamo che il festival continuerà fino alla sera di domenica 14 maggio.