“Dopo aver letto tante cose brutte riguardo al nostro ospedale, voglio ringraziare con tutto il cuore tutto il personale. Devo dire di essere stato trattato in modo esemplare. Mi sono sentito protetto e coccolato da tutti”
Livorno, 11 Maggio 2023 – Enrico, che era stato ricoverato all’ospedale di Livorno, precisamente ai reparti 2/3 e 2/2 , ha espresso la sua gratitudine nei confronti del personale dell’ospedale per il trattamento ricevuto durante il suo soggiorno dal 18 aprile al 8 maggio.
Enrico ha voluto condividere la sua esperienza in una lettera indirizzata all’Usl Nord Ovest, dopo aver notato diverse critiche negative rivolte all’ospedale. Nella sua lettera, Enrico ha scritto: “Dopo aver letto tante cose brutte riguardo al nostro ospedale, volevo dire due parole. Voglio ringraziare con tutto il cuore tutto il personale.“
Ha proseguito descrivendo la sua esperienza di cura come “esemplare“, sottolineando di essersi sentito “protetto e coccolato” da tutti nel corso del suo ricovero. Ha fatto particolare menzione degli infermieri, lodandoli per la loro disponibilità, gentilezza, e soprattutto, la loro alta professionalità.
Il messaggio di Enrico è stato condiviso dall’USL Toscana Nord Ovest sui canali di comunicazione, dove è stato accolto con grande apprezzamento. L’USL ha utilizzato le parole di Enrico come un antidoto alle violenze – sia verbali che fisiche – che gli operatori sanitari devono spesso subire, nonostante la loro dedizione e i sacrifici che fanno quotidianamente.
Riflettendo sul messaggio di Enrico, l’USL ha espresso la propria gratitudine con un semplice ma toccante messaggio: “❤️❤️ Grazie ❤️❤️”.
Inoltre, un parente di Enrico ha voluto aggiungere un ringraziamento personale, esprimendo l’amore e l’apprezzamento per il lavoro e l’attenzione dedicati ai pazienti da parte di ogni operatore e medico. In un post, ha scritto: “Vorrei ringraziare i reparti 2/3 e 2/2 per tutto l’amore che ogni operatore e medico mette nel proprio lavoro e cura dei nostri pazienti..mio zio vi vuole dire grazie ❤️ e anche io.”