Il Piulle è l’ex proprietario dello storico locale The Cave e anche scrittore di due libri

Si entra da Liquidi e Solidi in via dell’Angiolo e ci si accorge subito di essere in un locale diverso dagli altri. È l’atmosfera che colpisce prima di tutto, le mura sono dipinte con colori caldi, i tavoli sono pochi, tutti di legno come le sedie, il bancone è contornato da una serie di bottiglie scelte e si mangia a lume di candela. Il Piulle, scrittore di due libri ed ex proprietario della “Cava”, lo storico locale sui fossi che negli anni 90 era frequentato da tutti i giovani livornesi, ha trovato la sua dimensione nel ristorante Liquidi e Solidi, dopo le esperienze al Pallaio e al Giro di Boa, altri due ristoranti livornesi:
“Faccio il mio e degli altri non mi interessa”
“Faccio il mio, degli altri non mi interessa e non voglio dare consigli, non sono così presuntuoso. Il cibo straniero o di poca qualità? Kebab e hamburger? Credo sia un fattore legato a tanti problemi che andrebbero risolti alla radice. Ci sono tanti esercizi commerciali a Livorno e tanti ristoranti in cui si può bere a 2 euro o a 8 euro un cocktail ad esempio, a volte mi sembra un’altalena tra la stupidità e la qualità”.

Musica jazz di sottofondo, Miles Davis, Chet Baker, John Coltrane, Thelonious Monk, l’osteria affonda nella sua atmosfera e diventa il luogo ideale per una cena tra amici o tra amiche. Il locale è infatti molto apprezzato anche dal pubblico rosa. Bobo Rondelli, Aldo Galeazzi, Andrea Appino, Enrico Nigiotti e il grande Paolo Hendel “una persona unica, umile e che sa ascoltare”, sono i clienti famosi più affezionati. Per il Piulle ci sono anche i riconoscimenti come cuoco, preziosi e di alto livello: Sale & Pepe, Cucina Italiana e Rai Tre. I piatti migliori sono il mitico riso nero, la carbonara di carciofi, la guancia di manzo coi piselli e tanto e tanto altro ancora, prodotti tipici del nostro territorio, di qualità e a chilometri zero. Il Piulle infatti la spesa per il suo ristorante la fa al Mercato in piazza Cavallotti. Pochi clienti e niente turismo di massa, una selezione praticamente:
“Mangiare insieme è un momento sacro”
“La comunicazione è tutto ma io faccio a modo mio, ad esempio non ho una pagina Facebook. Faccio il mio lavoro come espressione di quello che mi piace. La tavola è sacra: mangiare insieme è un momento sacro come dormire, se ci fai caso se a tavola con te c’è qualcuno che ti sta sulle palle ti alzi e te ne vai. Come diceva Pasolini faccio “il lavoro che siamo e che amo”. C’è spazio anche per l’ironia, ad esempio i cartelli esposti in vetrina dal Piulle recitano: “Vino potabile”, “Mi sembrate peggiorati” e “Cacciucco pride, no grazie”. Niente cacciucco pride, quindi: “Mi sembra perlomeno assurdo per quell’occasione mettere il cacciucco a 20 euro”.
