In via Garibaldi il birrificio “dell’omino antipatico” resta aperto ma età e fatica pesano
Aperti da 22 anni da un’idea di Sandro Bitonte e Anna Gioia Mezzetti, “L’Ultima Casa Accogliente”, il risto pub in via Garibaldi, secondo le notizie di soli pochi mesi fa era prossimo alla chiusura ed invece il pub “dell’omino antipatico” è ancora aperto. Ma la chiusura prima o poi arriverà e la ragione stavolta non è il caro bollette o l’effetto delle misure Covid, anche se hanno pesato come un po’ per tutti, semmai la ragione è l’età e la stanchezza. Sandro infatti è da solo a lavorare insieme alla moglie Anna, lei se ne sta in cucina e lui si occupa dei clienti, Sandro è fatalista e ci racconta la storia del locale: “La ragione è l’età, per come va il locale potremmo star qua all’infinito. L’idea ci venne 22 anni fa a Lucca, a Livorno c’era mia madre che non poteva più vivere da sola e io e mia moglie abbiamo deciso di aprire un pub in via Garibaldi”.
“Non adeguarsi”
Dopo lo stop per il Covid la città sta cambiando volto, la gente sta sempre di più chiusa in casa e gli esercizi commerciali storici livornesi via via stanno chiudendo in gran numero, come si fa a restare? “Fare di tutto per diventare diversi, metterci del proprio e non adeguarsi a quello che fanno tutti, in questa maniera rimarrai tu e avrai qualcosa di veramente tuo, di originale e duraturo nel tempo”. Dove sta dunque la particolarità de “L’Ultima Casa Accogliente”? “Io sono un sommelier da 50 anni e il nostro atto costitutivo prevede lo studio dell’accostamento di qualsiasi cosa possa stare bene insieme al cibo. Quindi non parliamo solo di vini ma anche e soprattutto di birre e di birre artigianali, che sono diventate il nostro pezzo forte. Questa è l’idea base, il classico pub inglese o belga, un luogo in cui si può mangiare o bere semplicemente una birra, rilassandosi, un’idea di locale che in Italia purtroppo si sta estinguendo”.
“Chi fa confusione è gentilmente invitato ad andarsene dal locale”
Tanti locali chiusi e la gente se ne sta in casa, soprattutto negli orari notturni, la causa è anche il problema sicurezza: “Niente casino, niente musica da discoteca, chi fa confusione viene gentilmente invitato ad andarsene, mettiamo solo musica per rilassarsi, come il jazz e preferiamo un’atmosfera tranquilla”. Via Garibaldi, piazza Garibaldi, vicino c’è La Guglia, un quartiere difficile: “Non so quanto il mio locale sia importante per il quartiere, ho clienti che provengono da tutto il resto della città. Le serate sono sempre vive anche se non ho il tutto esaurito, abbiamo tanta gente che si fa portare la roba a casa con il delivery”.