Anche per la zona livornese la riorganizzazione dell’emergenza territoriale 118 seguirà le linee di indirizzo della delibera regionale 1424/2022

La conferenza dei sindaci ha approvato il piano di rimodulazione del 118, una vera e propria rete di mezzi di soccorso in grado di garantire, per tutte le 24 ore e 365 giorni all’anno, un soccorso qualificato ed efficiente.
Anche per la zona livornese la riorganizzazione dell’emergenza territoriale 118 seguirà le linee di indirizzo della delibera regionale 1424/2022.
L’organizzazione e che ha avuto il nulla osta dai sindaci della zona livornese prevede: due automediche (h. 24), con medico e infermiere a bordo, una ambulanza con infermiere a bordo (h.12) e quattro ambulanze con soccorritori di livello avanzato delle Associazioni di Volontariato (h. 24) per la città di Livorno e una ambulanza con infermiere (h. 24) nel Comune di Collesalvetti.
«L’ammodernamento del sistema – hanno affermato i presidenti degli enti del volontariato e della CRI – è necessario alla luce del livello formativo e tecnologico raggiunto nell’emergenza urgenza. Ma ancora oggi il ruolo e l’impegno del volontariato restano strategici perché consentono con il dovuto processo partecipativo di fornire un soccorso sempre più capillare ed efficiente».
“La nuova organizzazione presenta alcuni importanti punti di forza”. Sottolinea Andrea Nicolini, responsabile dell’area 118. “Mi riferisco alla realizzazione di una rete di soccorso differenziata su tre livelli (automedica, ambulanza infermieristica e ambulanza con soccorritori di livello avanzato)”.
“Un altro punto di forza – continua Nicolini – riguarda l’utilizzo degli infermieri che, grazie all’utilizzo di protocolli specifici scientificamente validati, sono in grado di portare a termine adeguatamente la maggior parte degli interventi di emergenza. L’automedica ha sostituito l’ambulanza con il solo medico a bordo garantendo nei soccorsi più complicati la presenza di un’equipe sanitaria (medico e infermiere) direttamente sul luogo dell’intervento, una situazione che di fatto replica sul territorio le competenze ospedaliere. Mi riferisco in particolare alle patologie temo-dipendenti quali l’arresto cardiaco, l’infarto miocardico, l’ictus e il politrauma”.
“Un passo importante verso un modello organizzativo più capillare della rete dell’emergenza”. Maria Letizia Casani, direttrice generale della ASL Toscana nord ovest dopo l’accordo con i primi cittadini si è dichiarata soddisfatta del risultato. “Il passaggio con la conferenza dei sindaci – sottolinea Casani – fa parte di un percorso all’insegna della condivisione e della partecipazione con tutti i portatori d’interesse aziendali (stakeholder). Proprio per l’importanza che la riforma avrà sull’intero sistema, abbiamo fin da subito costituito un gruppo di lavoro aziendale specifico sull’emergenza urgenza, come indicato dalla Regione Toscana”.
“L’ammodernamento del sistema – hanno affermato i presidenti degli enti del volontariato e della CRI – è necessario alla luce del livello formativo e tecnologico raggiunto nell’emergenza urgenza. Ma ancora oggi il ruolo e l’impegno del volontariato restano strategici perché consentono con il dovuto processo partecipativo di fornire un soccorso sempre più capillare ed efficiente”.
La bozza di piano, con le proposte tecniche specifiche che sono emerse dai tavoli territoriali con le associazioni di volontariato, è oggetto di confronto con le Conferenze zonali dei sindaci, che svolgono un ruolo fondamentale in questo percorso.
“Come avevamo programmato, a febbraio sono proseguiti gli incontri nei singoli territori a cui hanno partecipato i responsabili di zona aziendali e i componenti delle Associazioni di volontariato e Croce Rossa che fanno parte dei tavoli locali”.
La bozza di piano, con le proposte tecniche specifiche che sono emerse dai tavoli territoriali con le associazioni di volontariato, è oggetto di confronto con le Conferenze zonali dei sindaci, che svolgono un ruolo fondamentale in questo percorso.
“Il confronto è essenziale – chiudono i rappresentati del volontariato e della CRI – ed è essenziale che tutti i soggetti coinvolti nella riforma del sistema abbiano pari dignità. Su questo ribadiamo la nostra disponibilità e sottolineiamo la centralità del volontariato che è ancora il motore del soccorso sanitario nella nostra regione».
“La riforma – conclude la direttrice generale – si pone l’obiettivo di ridisegnare una sanità in grado di tenere conto delle mutate necessità dei cittadini e delle diverse esigenze dei singoli territori, rendendo il sistema più funzionale e in linea con i tempi. Lo stile partecipativo che stiamo mettendo in atto ci permetterà di rendere protagonisti in questa necessaria rimodulazione anche i nostri professionisti”.
FONTE NOTIZIA: AZIENDA USL TOSCANA NORD OVEST