“La lotta contro Kebab e fast food si fa con la volontà, il lavoro, il sacrificio e la dedizione ai clienti”
Ecco la storia di un altro storico esercizio commerciale livornese che tiene alta la tradizione labronica nel campo della gastronomia.
Stiamo parlando della pizza, del castagnaccio e soprattutto della torta di Seghieri in via Ernesto Rossi.
Per rintracciare le prime origini del più antico tortaio della città, bisogna far girare tante pagine indietro il calendario, fino al 1912, più di un secolo fa e, per trovare il capostipite della famiglia Seghieri, Ottavio, bisogna andare niente meno che ad Altopascio, in provincia di Lucca, il paese di origine della famiglia.
Ottavio aveva sette fratelli, due dei quali, Francesco e Alfredo, continueranno la tradizione di tortai qui a Livorno.
Si inizia a ridosso della prima guerra mondiale con il primo negozio in Borgo dei Cappuccini con Francesco detto “Cecco”.
Qualche anno dopo nascerà il negozio in Corso Amedeo angolo Origine con il fratello Alfredo, due attività indipendenti.
Passano gli anni, ma siamo “ancora” nel 1948, quando aprirà il negozio vicino piazza Cavour, in via Ernesto Rossi davanti al liceo classico, che diventerà la gloriosa attività dedita a migliaia e migliaia di merende, di 5&5 e di pizze per tanti ragazzi e “bimbi” livornesi.
Dal 2012 Emiliano e Jonathan hanno rilevato l’attività
Oggi ci sono Emiliano Ferrini e Jonathan Orlandi che dal 2012 hanno rilevato l’attività, mantenendo orgogliosamente il marchio Seghieri, la cui famiglia è ancora proprietaria dell’immobile. Ci riceve Emiliano che è già a lavoro dalle 8 e 30 di stamattina. Per lui giornalmente ci sono 13-14 ore di lavoro escluse le pause e si smonta verso le 23.
“Ci sono meno bimbi che vengono a fare merenda, vengono più adulti e famiglie. Prima si mangiava solo in pizzeria e al ristorante, adesso si mangia ovunque e qualunque cosa. Credo dipenda dall’educazione che danno i genitori se i ragazzi mangiano di più al fast food.”
“Caro prezzi e bollette ci hanno messo a dura prova, abbiamo operato qualche aumento sulle pizze pur restando su prezzi popolari e rientriamo con il servizio a domicilio inaugurato nel periodo del Covid, il più difficile che abbiamo vissuto. L’aumento dei prezzi è stato devastante, le bollette dell’acqua e soprattutto della luce sono andate alle stelle, con la luce che è aumentata fino al 50 per cento. Quasi insostenibile l’aumento delle materie prime, con la legna per il forno passata dai 18 euro al quintale di un anno fa ai 26 euro di quest’anno.”
“Il periodo Covid con le chiusure è stato il momento più difficile ma l’abbiamo superato grazie al gran numero di ordini a domicilio. Poi ricordo molti giorni felici, il negozio che nella storia ha avuto così tanti clienti da fare la fila fino ai cancelli del liceo e di recente la giornata del 26 febbraio di quest’anno in cui abbiamo organizzato un catering di 5 & 5 per il Teatro Goldoni in occasione della serata di musica dedicata alla Sinfonia numero 5 e al Concerto numero 5 per pianoforte e orchestra di Beethoven. Di recente abbiamo partecipato alla serata organizzata da Appartenenza Labronica contro la malavita alla Guglia per “La Guglia è Appartenenza” e partecipiamo attivamente al 5&5 Day indetto dal comune di Livorno, l’anno scorso con il nostro stand alla Rotonda, mentre per il “Day” del prossimo anno, ovvero il 5 maggio, organizzeremo degli stage con le scuole medie ed elementari per valorizzare e far conoscere ai più giovani il prodotto della torta. Inoltre facciamo parte dell’Associazione Tortai Livornesi insieme a Gagarin, Ale Pizza, Forti, Leone i Tre Canti. Tra i momenti più felici ricordo anche le visite di tanti personaggi illustri tra cui Massimiliano Allegri, Dario Ballantini, Maurizio Micheli, Luca Salemmi e Bobo Rondelli, nostro cliente affezionato”.
Vittorio Seghieri: “Per sconfiggere la concorrenza bisogna metterci il cuore”
Vittorio Seghieri, volto storico del negozio di via Ernesto Rossi, ci racconta la storia dell’attività e propone il suo spirito per promuovere la tradizione labronica contro il nuovo fast food che parla sempre più una lingua straniera: “Kebab, hamburger e altre cose secondo noi sono solo un’operazione commerciale. Il nostro guadagno è un sovrappiù dovuto al valore del nostro lavoro invece. Dovuto per quanto ci impegniamo a costruire un prodotto in maniera artigianale, un lavoro che non è quantificabile, che non ha orari e che viene dall’iniziativa personale. Bisogna metterci il cuore, il che vuol dire metterci anche la testa, il sacrificio, la dedizione e una dote imprescindibile, la volontà. Il tutto deve essere corredato dall’affabilità verso i clienti”.
“Il segreto? Non esiste”
Pizza, torta e anche castagnaccio, le specialità di Seghieri. Ma a rendere famosa l’attività è senza dubbio la torta, “l’oro giallo”. La ricetta è semplice, olio di arachidi, acqua, sale e farina di ceci. “Il segreto? Non esiste” dichiarano in coro Vittorio ed Emiliano: “Semmai si tratta di saper guardare bene e valutare con l’esperienza i dosaggi, a vista. Non esistono quantità fisse, esistono continui aggiustamenti, prove su prove, volta per volta, per arrivare a una totale padronanza dei dosaggi per poter produrre un prodotto il migliore possibile”.