La festa della scorsa settimana, rimandata a questa a causa della pioggia, è stata organizzata dalla Pro Loco
Per “Carnevale non te ne andare” in piazza XI maggio nel quartiere San Marco, dopo lo stop per la pioggia della settimana scorsa, c’è l’associazione Giacche Verdi con i loro cavalli, il pony e l’asinello per far divertire grandi e piccini. Un giro, le foto ricordo e un’offerta per l’associazione no profit che si appoggia al Comune di Livorno per gli eventi insieme alla Pro Loco.
La giornata di festa non è andata al massimo a causa del tempo incerto ma sono stati comunque in molti, famiglie e bambini, ad accorrere al carnevale di San Marco e a salire sui cavalli delle Giacche Verdi, un’esperienza unica per i bambini che vivono in città.
Le dichiarazioni del presidente regionale Giuseppe De Cristofaro
Il presidente regionale delle Giacche Verdi Giuseppe De Cristofaro ci rilascia la sua dichiarazione e lancia un appello su una tassa “ingiusta”:
“Siamo un’associazione senza scopo di lucro, i cavalli sono di nostra proprietà, dieci più un pony e un asinello che abbiamo tolto a un delinquente che lo maltrattava. Siamo assicurati, i cavalli sono controllati e abbiamo un veterinario. Operiamo anche vigilando sulle Colline Livornesi contro gli incendi e la spazzatura, quest’ultima una vera e propria emergenza per il nostro territorio collinare. Dopo lo sfratto dalla tenuta di Ca’ lo Spelli manteniamo i cavalli nelle nostre tenute private, così come i box sono a spese nostre. Troviamo ingiusta la tassa di più di 80 euro a evento dovuta all’Asl, che si chiama “Tassa Vet 6” e che è valida solo qui e nel comune di Aulla in tutta Italia. Se passiamo lo Scolmatore ad esempio non paghiamo niente. È una tassa che deve essere cancellata”.
Soddisfatta a metà la presidente della Pro Loco Ombretta Bachini: “Prima o poi bisogna intervenire e acquisire la vecchia stazione”
Dietro al banchetto in mezzo ai bambini mascherati c’è la presidente della Pro Loco Ombretta Bachini, soddisfatta ma non troppo, che coglie l’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe riguardo lo stato di degrado della vecchia stazione San Marco, della porta San Marco e sulla mentalità del quartiere:
“Lo chalet chiuso rappresenta bene purtroppo la mentalità del quartiere in cui per l’appunto io abito e per il quale mi adopero da sempre. La chiusura è lecita perché di turno ma con la festa del carnevale è venuto a mancare un servizio. Ieri col sole è andata benissimo, oggi insomma anche perché purtroppo non abbiamo potuto montare i gonfiabili per il maltempo. Bene le Giacche Verdi e le loro attrattive a cavallo per i bambini che raramente possono vedere questi animali dal vivo. Vorrei fare sempre qualcosa per il mio quartiere, qualcosa di diverso forse avverrà grazie ai Consigli di Zona per capire cosa serve al quartiere e cosa per il commercio del quartiere è attinente.
Ex Stazione San Marco: “Bisogna intervenire”
Due parole sul degrado: massacro ogni giorno Salvetti per la porta San Marco e per quanto riguarda la vecchia stazione vorrei segnalare che da un tombino rialzato (si vede nella foto) esce la fognatura da due mesi e serve un intervento. Dietro la struttura lo spazio è enorme, si arriva quasi al Calambrone, ci sono vetri e persiane rotte, alcune sono state inchiodate. L’Aamps non può venire a pulire perché la competenza è delle Ferrovie dello Stato e non del comune, quindi c’è sporcizia ovunque, sul marciapiede e sul retro. Gli alberi escono dal cemento, l’altranno l’Asa è intervenuta perché le radici hanno rotto le tubature. Dentro la struttura ci sono case occupate e gli sfrattati abitano all’interno del piazzale della ferrovia. Prima o poi bisogna partire per il recupero, questo è un quartiere che appartiene al centro storico e la stazione deve essere acquisita”.