Kimberly, Miguel e Joseph, sono i nomi dei tre studenti del prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston
Per tre settimane, tra il 9 e il 28 gennaio, il Liceo scientifico Federigo Enriques di Livorno, aderendo al progetto GTL GLOBAL TEACHING LABS, ha ospitato tre studenti del prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, Kimberly Liao, Miguel Tulla e Joseph Ward, i quali, in accordo con i docenti della scuola, hanno tenuto lezioni di discipline scientifiche o dibattiti interamente in lingua inglese.
Il progetto si poneva come obiettivo quello di dare la possibilità agli alunni e alle alunne del terzo, quarto e quinto anno, di ampliare e approfondire le conoscenze pregresse ed applicare le proprie abilità in contesti laboratoriali d’avanguardia, in cui l’approccio hands-on adottato dagli studenti del MIT, ha permesso ai ragazzi di massimizzare incentivare al massimo lo scambio attivo di idee.
Si è trattato di un’esperienza completamente immersiva che ha visto coinvolte a vario titolo le classi
TERZE B,D,M, QUARTE A,C,D,H,I,L,O e QUINTE A, B, C, G, L, M, N, O.
In ciascuna classe, Kim, Miguel o Joseph ha tenuto lezioni sulla propria disciplina di competenza, rispettivamente Chimica e Biologia, Fisica e Dibattito) interamente in lingua inglese, in copresenza con i docenti, i quali a loro volta hanno avuto la possibilità di osservare la metodologia didattica proposta.
L’attività non si è limitata solo all’ambito scolastico, ma i ragazzi hanno stabilito anche un rapporto personale con gli studenti del MIT attraverso la condivisione del proprio tempo libero. “Sono state tre settimane molto interessanti.
I ragazzi del MIT si sono mostrati fin da subito molto disponibili nei nostri confronti e questo mi ha dato la possibilità di trarre il meglio dalle loro lezioni oltre che, naturalmente, di utilizzare l’inglese applicandolo, nel mio caso, al campo dell’informatica”, ha dichiarato un’alunna di quinta, che, concludendo, dice: “Quello che più mi è piaciuto, però, è stato poter avere un contatto diretto con studenti di un certo calibro, professionali e coinvolgenti, tanto che, per un momento, mi sono sentita come se stessi frequentando il MIT anch’io”.