Evitano l’espulsione rifiutando di fare il tampone per il covid e poi se ne perdono le tracce
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Segretario Vicario Regionale della Toscana dell’ FSP Polizia di Stato:
Fermati quattro irregolari, allarme di FSP Polizia: “Ma evitano l’espulsione
rifiutando di fare il tampone per il covid e poi se ne perdono le tracce”
“C’è una pratica ormai diffusa fra gli stranieri irregolari presenti sul nostro territorio per
evitare l’espulsione a seguito di accompagnamento presso i relativi Centri, ed è semplice
quanto incredibile: gli basta rifiutare di effettuare il tampone per il covid 19 e se ne
tornano a circolare indisturbati, rimanendo solo destinatari di un provvedimento di
lasciare l’Italia che, ovviamente, non adempiranno”.
E’ la Segreteria Provinciale FSP Polizia di Livorno a dare l’allarme: “Nella notte tra sabato
28 e domenica 29 – racconta il Segretario Regionale Vicario della Toscana, Emanuele
Palmarini – la Questura di Livorno ha organizzato con le altre forze di polizia, per un totale
di una ventina di operatori, un servizio di controllo del territorio a contrasto della micro
criminalità cittadina. Sono stati effettuati diversi controlli in locali della movida e sulla
pubblica via, con il risultato che sono stati accompagnati presso gli uffici della Questura
quattro cittadini stranieri irregolari sul territorio italiano, tre dei quali già destinatari di un
ordine di espulsione del Questore da loro ignorato. Dopo diverse ore di lavoro che hanno
impegnato i colleghi, e nonostante dal Ministero fossero stati assegnati i posti nei vari
centri di espulsione per i quattro clandestini che vivono di espedienti, non è stato
possibile procedere nelle pratiche per l’espulsione, perché si sono rifiutati di sottoporsi al
tampone per il COVID-19. Nonostante non si viva più in un clima di emergenza, e non sia
più obbligatorio indossare mascherine sanitarie, i centri per l’espulsione (ad eccezione di
quello di Milano) pretendono un tampone negativo, altrimenti non accettano gli “ospiti”,
e ormai gli irregolari conoscono questo cavillo ed evitano così puntualmente di essere
accompagnati negli appositi Centri. Gli operatori a quel punto possono solo notificargli il
provvedimento di espulsione ma, non appena si allontanano fisicamente, diventano dei
veri e propri fantasmi e se ne perdono le tracce”.
“E’ inevitabile a questo punto chiedersi – conclude Palmarini -se sia accettabile che servizi
appositamente organizzati, e l’impegno per ore di forze destinate al territorio possano
concludersi in maniera così blanda, come in questo caso con l’identificazione di stranieri
irregolari che poi, però, tornano a fare esattamente quello che facevano prima e come lo
facevano prima. E’ certamente il caso di mettere mano adesso a procedure e previsioni
non più adatte allo scopo del servizio, che gli operatori svolgono in maniera puntuale e
professionale, aspettandosi che serva concretamente a qualcosa”.