Sessant’anni compiuti a luglio, un marito e due figli, l’ex commerciante di giocattoli livornese si racconta dopo lo strepitoso successo della prima serata a The Voice Senior
Diventare star e realizzare un sogno, veder riconosciuta la propria dote da una giuria composta da mostri sacri che hanno scritto la storia della musica italiana. Per Tatiana Paggini è una gioia particolare. Venerdì prossimo continuerà la competizione, per ora il successo per lei è strepitoso.
Tatiana Paggini canta come una professionista ma non lo è, fa la casalinga ed è brava a cucinare i dolci. Nella vita ha lavorato per trentacinque anni nel negozio di giocattoli Toys in via Garibaldi. Ha una famiglia splendida con due figli e un marito e oggi ha trovato la maniera di realizzare il suo sogno, cantare e rendere felici le persone.
Prima di The Voice Senior tredici anni di passione per il canto, tanti concorsi e la scuola Nova Incanto del maestro Fabio Ceccanti a Stagno
Come sei arrivata a candidarti per The Voice Senior?
“Sono tredici anni che frequento la scuola Nova Incanto del maestro Fabio Ceccanti e avevo già partecipato a tanti concorsi importanti in tutta Italia. Ho vinto a San Marino un concorso internazionale, ho frequentato la scuola di Mogol e l’ho conosciuto di persona e ho cantato anche al Lucca Summer Festival interpretando Rapsodia di Mia Martini. Quando è partito il casting per The Voice Senior mi sono detta: perché non provarci? Mi hanno presa al primo tentativo mentre ci sono tanti concorrenti che provano tante volte e quasi non ci credevo”.
La televisione in prima serata e la serata di gala davanti alla giuria. Come è andata?
“Mi hanno accolta benissimo e ho fatto tante amicizie. Quando è toccato a me pensavo di non vincere l’emozione, vedevo le poltrone dei cantanti famosi girate e l’orchestra dei musicisti, poi cantando mi sono sciolta ed è passato tutto”.
Mettiamo tu dovessi vincere la competizione, cosa cambierebbe nella tua vita?
“Se vinco? Non ci voglio nemmeno pensare, partecipare è già una vittoria, non credevo neanche mi prendessero”.
Hai festeggiato sessant’anni a luglio, questa esperienza ti ha fatto pensare ad avere qualche rimpianto in più per non aver intrapreso la carriera di cantante da giovane?
“Non posso dire di no ma la vita è così complessa che può portarti a fare scelte diverse, la mia più grande soddisfazione è la famiglia, uno splendido marito e due figli meravigliosi”.
Quali sono i tuoi gusti musicali? Chi ti piace di più dei cantanti livornesi?
“Bobo Rondelli un po’ sì e un po’ no, lo stesso per Nada che ultimamente non posso proprio sentire, mi piace molto Piero Ciampi e la tradizione del cantautorato italiano e mi piacerebbe interpretare qualche sua canzone. La mia musa è e resterà sempre Mia Martini. Amo le voci cosiddette sporche e vissute rispetto a timbri più puliti e più tecnici. La musica che ascoltano i giovani di oggi non mi piace per niente, le canzoni devono restare nella memoria e commuovere nel profondo, come i pezzi di Lucio Dalla o Lucio Battisti. Se penso alle canzoni di Sanremo dello scorso anno non me ne ricordo neanche una”.
Che consiglio daresti ai giovani che hanno voglia di cantare?
“Cantare libera la mente e senza musica non si può stare, per i giovani che vogliono fare questo nella vita il consiglio è di tenersi lontano dai talent perché rischiano di bruciarsi e di perdersi troppo in fretta. Meglio sarebbe trovarsi un buon maestro a fianco e imparare a suonare anche uno strumento”.
Quando finirà l’avventura di The Voice Senior darai una festa?
“Assolutamente sì, faremo una mega festa alla scuola e ho in programma di stampare un CD con i miei migliori pezzi selezionati e accompagnati al piano dal maestro Fabio Ceccanti, che non smetterò mai di ringraziare per tutto quello che ha fatto per me. È lui che mi ha spinto e ha sempre creduto in me”.