Un altro passo importante per il recupero del prezioso bene artistico e storico ad opera dell’associazione Livorno delle Nazioni di Matteo Giunti

In questi giorni è ripreso il progetto di bonifica dal verde infestante presente nello storico cimitero degli inglesi di via Verdi da anni chiuso al pubblico. Il bersaglio sono i numerosi Ahilantus Altissima presenti nel cimitero, una specie di alberi molto nota per la sua pericolosità nelle aree archeologiche.
Enormi, dalla crescita veloce e infestanti, gli Ahilantus rischiano di sgretolare le tombe con il processo meccanico di crescita e al loro interno possiedono un acido in grado di corrodere la calce e i marmi pregiati.
Due anni e mezzo fa furono abbattuti i primi alberi ma con la dismissione della ditta che era stata assunta i lavori si sono arrestati.
Oggi i lavori sono ripresi a cura della ditta specializzata Verde Mania attraverso un difficile lavoro con operazioni in quota mediante corde e macchinari.
Controllando gli anelli di crescita delle piante si registra il loro arrivo a circa il dopoguerra, quando il cimitero fu preso in gestione dall’Arciconfraternita della Misericordia, rimanendo comunque di proprietà del Regno Unito, come lo è stato da sempre.

Non è più la Misericordia a gestire la manutenzione del cimitero a causa di alcune irregolarità segnalate da Livorno delle Nazioni all’ambasciata inglese
Proprio gestione e manutenzione sono state assenti ingiustificate in questi anni. Da più di dieci anni però l’Antico Cimitero degli Inglesi, così denominato perché a Livorno ne esiste un altro più recente risalente all’800 in via Pera, è stato preso in cura dall’associazione Livorno delle Nazioni che allertando sulla questione l’ambasciata inglese in Italia, ha fatto sì che la stessa togliesse la gestione del cimitero alla Misericordia, a causa delle diverse irregolarità riscontrate. Adesso la questione è gestita da un avvocato di Napoli che cura gli interessi dell’ambasciata.
La testimonianza di Matteo Giunti
A raccontarci tutto è il presidente di Livorno delle Nazioni Matteo Giunti che oltre a battersi per restituire questo preziosissimo scrigno di arte e storia nascosto in mezzo alla città ai livornesi, gli ha dedicato anche due pubblicazioni:
“Adesso l’ambasciata ha tutta l’autorità per recuperare e aprire il cimitero, si tratta di capire quanta voglia ne abbia.
Grazie alle nostre critiche puntuali riportate anche sulla stampa e segnalate all’ambasciata inglese sono state riscontrate diverse irregolarità sul rispetto del contratto di gestione da parte della Misericordia.
Le difficoltà che devono essere affrontate ora sono: alberi infestanti e pulizia in profondità del terreno dai rifiuti che negli anni si sono accumulati, abbattere le strutture irregolari e illegali come il casottino del custode e il cancello che sono stati impiantati negli anni del dopoguerra dalla Misericordia, e l’ultimo passo che sarà rendere a norma tutto il paesaggio urbanistico intorno al cimitero, ovvero l’ex area Odeon.
Dopo queste operazioni se tutto andrà bene, il cimitero che è al centro dell’attenzione della nostra associazione da quando è stata fondata, sarà finalmente restituito a tutti”.