Riceviamo e pubblichiamo lo sfogo di un negoziante del centro:
“Lavoro da quando avevo 16 anni e, in venti anni di attività, negli ultimi anni ho notato un declino nelle persone, specialmente tra i più giovani e devo dire che anche l’educazione e’ diventata un’opzione.
Oggi sono entrati due ragazzi di circa 16/18 anni, una ragazza e un ragazzo. Sono entrati senza salutare, si sono diretti verso la vetrina e hanno chiesto il prezzo di una lattina di bevanda. Gli ho risposto che costava 1,5 euro. Subito mi hanno chiesto lo sconto a 1 euro con un atteggiamento molto irrispettoso. La mia risposta è stata ovviamente no. Hanno insistito, sempre mantenendo lo stesso atteggiamento (come se potessero decidere loro cosa dovevano pagare!). Ho continuato a negare loro lo sconto. Alla fine, la ragazza si è avvicinata al ragazzo e gli ha detto di andare in un supermercato perché lì la roba costava meno. Fino a qui, tutto sommato, va bene (non mi piace, ma capisco che capita).
Quando mi sono girato, mi hanno detto: “Ma questo che vuole? Andiamo alla Conad anziché comprarlo in questo negozio di mer** da questo pezzo di mer***”.
Ora, ditemi voi, non sono uno che si arrabbia facilmente, ma in quell’attimo mi sono infuriato. Ovviamente, conoscendo le conseguenze delle mie possibili azioni, mi sono fermato lì e non ho risposto”.
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